"Gli immigrati rispettino le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra religione per scongiurare il rischio di uno scontro tra italiani e stranieri residenti in Italia" . Lo ha affermato in una nota Giorgia Meloni, coordinatrice nazionale di Azione Giovani, dopo i fatti di Rapagnano, dove il papà di un bimbo marocchino ha imposto al direttore della scuola elementare di sospendere l'abituale preghiera che precedeva il pranzo nella mensa
scolastica, in nome di una particolare interpretazione della libertà
religiosa.

L' episodio ricorda le folli provocazioni di Adel Smith
-aggiunge Giorgia Meloni- che rischiano di esasperare gli Italiani e
di suscitare reazioni anti-islamiche. In molti paesi arabi la
religione cattolica non può essere nemmeno professata liberamente. E laddove i cristiani sono lasciati liberi di pregare, di sicuro non lo fanno a scapito dei riti della maggioranza islamica. È sacrosanta la libertà religiosa, ma la preghiera in una classe elementare non va di certo a ledere i diritti di chi professa un culto differente.

Chiediamo -conclude la Meloni- l'intervento del Governo affinchè
venga ribadito il diritto degli studenti di Rapagnano a pregare
secondo la propria religione ,quella cattolica, ed il diritto di
qualsiasi bambino di religione differente a non partecipare al rito.