Il Brasile guarda alle Marche per le piccole e medie imprese
| ANCONA - Un Progetto per lo sviluppo locale eco-sostenibile.
In Brasile prende corpo un progetto per favorire la piccola e media impresa che ha come riferimento il modello marchiano.
Il Progetto rientra negli accordi di cooperazione tra le Regioni Marche, Umbria, Toscana e il Governo di Lula, firmati a luglio con il ministro della cultura Gilbero Gil, in visita nell'Italia centrale a capo di una folta delegazione di sindaci e operatori economici.
"All'interno di un discorso più ampio volto a favorire lo sviluppo della società brasiliana - ha sottolineato il vice-presidente Gian Mario Spacca - si prevede anche un progetto che punta ad aumentare la competitività delle piccole imprese brasiliane, migliorando l'efficienza e la qualità dei prodotti, sostenendone l'accesso al mercato e l'incremento delle esportazioni, senza trascurare la promozione delle necessarie politiche di coesione sociale, elemento quest'ultimo, che è il collante stesso del progetto."
"L'entusiasmo con cui sta operando il Brasile di Lula - ha aggiunto Spacca - fa accelerare tutti i tempi e, quindi, si prevede che il progetto sarà operativo già nei primi mesi dell'anno prossimo."
Di questo si è parlato, nel corso di una missione in Brasile dal 18 al 22 settembre, di
una delegazione delle tre Regioni. Per le Marche erano presenti il capo Dipartimento dello Sviluppo Economico Fabrizio Costa e Marco Bellardi, che segue la Cooperazione allo Sviluppo.
L'intervento - da realizzarsi grazie allo strumento dei "Centri Servizi", da riqualificare in base al modello ed esperienza marchigiana - verrà implementato all'interno di cinque aree geografiche pilota individuate dal Governo brasiliano.
Di particolare interesse per le autorità di Brasilia sono le esperienze maturate dalle Marche nell'area della meccanica e del legno-mobile-arredamento.
Il progetto si articolerà nelle seguenti aree di intervento:
1. rafforzamento della cooperazione e networking all'interno dei distretti produttivi per l'ampliamento della cooperazione tra forze economiche-politiche-sociali per favorire l'attività produttiva e attrarre investimenti stranieri;
2. promozione dell'innovazione tecnologica per aumentare il livello tecnologico del distretto;
3. formazione professionale specializzata, sia tecnica che gestionale, per creare figure professionali in grado di soddisfare il bisogno di innovazione tecnologica;
4. innalzamento della qualità del prodotto e introduzione di sistemi di certificazione, anche attraverso la costituzione di un Laboratorio ad hoc;
5. sostegno all'internazionalizzazione.
Il costo del progetto è stimato in circa 2,45 milioni di dollari.
Per il finanziamento del progetto si potrà contare su tre canali: a) risorse proprie del Sebrae (l'agenzia pubblica brasiliana per il sostegno e lo sviluppo delle PMI)per 1,2 milioni di dollari; b) un limitato contributo delle tre Regioni italiane (per le Marche a valere sui fondi della cooperazione allo sviluppo); c) un cofinanziamento del FOMIN, fondo multilaterale per gli investimenti istituito presso la Banca Inter-americana di sviluppo, che dovrebbe maturare entro dicembre 2003, per ulteriori 1,2 milioni di dollari.
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26/09/2003
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Betto Liberati