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Orlando Marconi, la logistica e l'economia locale.

Monteprandone | Il cavaliere presenta la piattaforma logistica che ha realizzato a Monteprandone e parla dei problemi economici del momento, non esclusi quelli dell'agroalimentare.

di Giovanni Desideri

Non prende mai la parola, dicono per riservatezza, ma ascolta dalla prima fila tutti gli interventi che si susseguono al convegno in corso all'Hotel Casale (ieri, venerdì 12 settembre) sul tema delle 'piattaforme logistiche'. Senza segni di cedimento. Orlando Marconi, 'il cavaliere', il 're del freddo' o comunque lo si qualifichi, è soprattutto orgoglioso della sua ultima realizzazione, appunto la 'piattaforma logistica' di oltre 200 mila mq realizzata a Sant'Anna di Monteprandone con capitali interamente privati (v. articolo correlato).

Una struttura nata da una sua intuizione?
Certo, come sempre! Le piattaforme logistiche sono infrastrutture di cui c'è bisogno e in questo caso è un contributo allo sviluppo del nostro territorio. Un imprenditore deve dare risposte a ciò che il mercato chiede, subito. Il centro di Monteprandone è nato con questo spirito.

Servirà per risolvere i problemi di cui soffre attualmente l'economia locale?
La crisi è momentanea, passerà come altre volte. Questa volta subiamo anche la concorrenza dei Paesi dei Balcani, che sono competitivi soprattutto per via dei loro costi di produzione, inferiori ai nostri. Ma l'innovazione nei prodotti e nelle infrastrutture è e sarà l'arma vincente.

È ciò che è mancato in passato?
Io lo dico da vent'anni che tutto si sarebbe giocato sull'innovazione, ma i nostri imprenditori, almeno alcuni, hanno preferito mettersi a 'giocare a soldi': si sono un po' 'assentati' dal mercato per compiere operazioni finanziarie, per esempio in borsa, trascurando la parte prettamente industriale della loro attività. Si tratta di recuperare il tempo perso, si può fare.

C'è più bisogno di infrastrutture o di innovazioni nei prodotti?
Direi che si deve mantenere il giusto equilibrio tra le due cose, senza che una prevalga sull'altra: prodotti innovativi senza canali di sbocco restano invenduti, mentre un eccesso di infrastrutture assorbe inutilmente troppe risorse.

Lei indica un percorso chiaro. Ma è anche un percorso facile?
Tutto dipende da quanto gli imprenditori credono in quello che fanno, nella qualità dei loro progetti e nel mercato. Io ho creduto in questo mio nuovo progetto e credo nell'importanza sempre maggiore delle piattaforme logistiche in futuro. Intanto il centro di Monteprandone aiuterà l'economia di un ampio territorio.

13/09/2003





        
  



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