Mi scappa la critica ..
| Non posso farne a meno è liberatorio è quasi terapeutico
di Cittadino... Monello
Non ce la faccio, non ce la faccio
Caro Direttore, mi scusi, ma proprio non ce la faccio più!
Mi scappa la critica ..
Non posso farne a meno è liberatorio è quasi terapeutico
Io sono un nuovo della città e dovrei comportarmi come in quei telefilm americani patinati, come Jim Carry in "The Truman show", come i protagonisti della pubblicità del ministero dell'economia: dovrei fare un bel sorriso a tutti per strada, augurare a tutti "buona giornata" e dispensare "grazie" e invece, eccomi qua ancora a fare il criticone.
Sono davvero un cittadino monello!
Racconto e chiarisco.
L'altro giorno esco con mio figlio a fare quattro passi prima di cena.
In verità, confesso, mia moglie ci aveva precettato per comprare il pane, mentre io e lui ce ne stavamo stravaccati sul divano a guardare lo sport stile "Simpsons".
Chiavi, occhiali, spicci: pronti via.
Appena usciti dal portone, però, ci accorgiamo che non sarà facile arrivare sani e salvi fino alla panetteria a quattrocentocinquantametri di distanza, anzi sarà un'impresa da veri marines.
Capirà, mio figlio ci va a nozze quando si tratta di giocare ai soldati: ha sette anni
Dobbiamo giocare a campo minato, non quello che intrattiene il 90% degli impiegati negli uffici, più tosto, quello che, sui marciapiedi di mezza Italia (ce ne è una metà più pulita dopo tutto), intrattiene il 90% dei pedoni nelle città, un'impresa degna di Alberto Tomba: lo slalom tra le cacche dei cani!
L'impresa va, comunque, a buon fine, andiamo e torniamo sani e salvi: bastano uno strattone e due "attento lì!", ma notiamo con dispiacere che c'è stata una vittima prima di noi.
Qualcuno, distratto per un attimo, forse da un rumore, da un richiamo, da un bel vestito in una vetrina, da una bella ragazza sul marciapiede opposto, da un amico che l'ha salutato, e bastato quell'attimo e SPLAT! Come dicono nei film: "caduto in missione".
Una volta in salvo nel portone di casa, tirato un sospiro di sollievo, mi accorgo che nella buca della posta c'è il Bollettino comunale.
Salendo le scale, stancamente, comincio a sfogliarlo e al pianerottolo del secondo piano mi fermo un po' stupito su due pagine interamente dedicate ai nostri amici a quattro zampe e, soprattutto, ai loro padroni. Si parla di norme, di sanzioni e di buona educazione.
La signora del terzo piano scende con lo stesso articolo tra le mani, si accorge che sto leggendo la stessa cosa e non perde l'occasione per commentare indignata: "Lo vede ci prendono in giro! Scrivono, scrivono, ma poi sono buoni solo a fare le multe alle macchine in divieto di sosta. Mio figlio continua rossa in viso non lo posso portare più al parco, ogni metro ce una cacca di cane! E ha letto, ha letto su internet siamo anche infestati dai ratti . Roba da matti !" e borbottando mi supera e continua decisa verso l'uscita.
Non ha tutti i torti.
Io e mio figlio ci guardiamo lui mi sorride e poi abbassa la testa pensieroso e appena rientriamo sputa la sua sentenza: "Ci credo babbo, che, come dice la maestra, la gente nelle città non si guarda più in faccia: se non guarda per terra sicuro pesta una cacca!"
Sempre Suo
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12/09/2003
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