Più ordine nei saldi di fine stagione
Ascoli Piceno | ma flessione delle vendite nella prima decade.
di Giorgio Fiori *
Girando nei negozi, ma anche nei centri commerciali, nella prima decade di Luglio, si notavano titolari e commessi annoiati, o meglio sconsolati, attendere invano la clientela che, però, sembrava esser sparita. Poi, d'incanto, dal 10 Luglio in poi i negozi sono tornati ad essere frequentati, quanto meno nella seconda decade del mese, a causa dell'attesa stagione dei saldi, che si protrarranno sino al 1° Settembre.
Era evidente che nel tempo si arrivasse a certi estremismi, poiché il consumatore moderno, molto più attento alle spese ed ai prezzi, ha ben capito che acquistare un abito od un paio di scarpe, che non rappresentano mai un'emergenza, dieci giorni prima o dieci giorni dopo, fa differenza, tenuto conto che per lo stesso articolo "puntato" durante la vendita normale ed acquistato in saldo, si riesce a risparmiare il 30 ma anche il 50%, pur correndo il rischio di non ritrovare la propria taglia.
Quest'anno poi il fenomeno è stato ancora più evidente proprio a causa ed effetto della nuova Legge Regionale sul Commercio, entrata in vigore lo scorso 5 Novembre 2002, che ha ridefinito le forme speciali di vendita, ma soprattutto ha finalmente regolamentato le vendite promozionali.
In base alla norma precedente, infatti, i saldi estivi potevano ufficialmente iniziare il 25 Luglio, ma in pratica iniziavano molto tempo prima, per merito delle cosiddette vendite promozionali. Queste forme di vendita, riferite letteralmente alle "vendite effettuate dall'esercente dettagliante, applicando sconti, reali ed effettivi, su normali prezzi praticati", prima della Legge 19/2002, non erano regolamentate ed in pratica si svolgevano tutto l'anno, ed essendo di fatto delle svendite a tutti gli effetti, creavano grossi scompensi e squilibri di mercato proprio nei periodi più particolari per le vendite, quali il mese di dicembre ed appunto i mesi di Giugno e Luglio.
Con il veto di promuovere vendite promozionali "nei 30 giorni antecedenti ai saldi", la legge del 2002 ha creato uno stop significativo alla concorrenza smisurata, determinando però la desertificazione dei negozi fino al 9 Luglio e l'assalto all'affare dal 10 Luglio in poi.
Tutto questo a chi è giovato? Sicuramente ai consumatori che ora sono meno disorientati, ma anche ai commercianti più "seri", che riescono meglio a programmarsi, senza doversi adeguare alla concorrenza di quanti facevano un po' a gara per anticipare, pur camuffandola, la stagione dei saldi. Ma a non tutti l'ordine creato piace, tanto che qualcuno, invece che compiacersi della conquista ha, dal proprio punto di vista egoistico, rilanciato che le vendite promozionali libere rappresentavano una "valvola di sfogo" per tamponare in qualche modo i picchi più critici dell'anno.
Al di là dunque dei commenti sulla legge va evidenziato che da un'indagine effettuata da Confcommercio nella città di Ascoli Centro Storico -, alla data odierna (30 Luglio dopo 10 giorni di saldi pieni) è emerso che rispetto alla prima decade delle svendite dello scorso anno si è rilevata (per il settore abbigliamento e calzature quale primo interessato dai saldi di fine stagione) una flessione media pari al 10-15%. Questa situazione da "stato di calamità" è dovuta sicuramente all'attuale atteggiamento parsimonioso degli italiani ma anche a certe difficoltà "logistiche" che stanno in questo momento interessando il centro storico di Ascoli e che non invitano certo alla frequentazione dello stesso.
E' pur vero che alcuni negozi sono in saldo solo da qualche giorno ma è presumibile che questa situazione negativa di Luglio, e per fortuna temporanea, verrà confermata anche nel mese di Agosto quando, dopo la festività di Sant'Emidio, per l'assenza feriale di tanti residenti, ci si dovrà affidare alla voglia di spendere dei turisti sperando poi che ne vengano tanti.
*Direttore Confcommercio
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29/07/2003
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