Il carabiniere-regista che racconta l'Arma.
Porto Sant'Elpidio | A Villa Murri martedì sera "La destinazione" di Piero Sanna, con il quale è previsto un incontro al termine della spettacolo.
di Gianluca Traini
Dopo essere stata raccontata negli ultimi anni dalla televisione con prevedibili toni da fiction (Il Maresciallo Rocca, Carabinieri), la gloriosa Arma viene ora per la prima volta narrata al cinema da un suo componente, il brigadiere Piero Sanna. Sarà il suo film, opera prima, "La destinazione", ad essere al centro della serata di martedì a Villa Murri a partire dalle 21 e 30, con successivo incontro col regista.
Piero Sanna, nato nella provincia di Sassari nel 1942, e entrato nell'Arma dei carabinieri nel 1963, è attualmente in servizio presso il Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Milano. Da sempre appassionato di cinema, Sanna ha cominciato a lavorare nel mondo della celluloide come collaboratore di Ermanno Olmi a metà degli anni 70, per poi girare nel corso degli anni una serie di documentari, tra i quali spiccano quelli dedicati a grandi personaggi pubblici, come il Cardinale Carlo Maria Martini, e quelli incentrati sulle tradizioni della sua Sardegna, come Mascaras del 1987, un filmato a sfondo antropologico sui rituali delle "mascare" sarde, acquistato dal dipartimento scuola educazione della Rai.
Il passaggio dal documentario al film non è stato però facile. Ci sono infatti voluti quasi dieci anni a Sanna per portare a compimento la realizzazione della sua opera prima La destinazione, ambientata non a caso in Sardegna, e più precisamente nel cuore della Barbagia, e interpretata per lo più da attori non professionisti.
La destinazione del titolo è quella di Emilio, il protagonista, un giovane romagnolo che al termine del corso di allievo carabiniere a Roma viene mandato in servizio in Sardegna, a Coloras. Questo paese immaginario ma verosimile, che in dialetto sardo significa serpenti, è una terra di nessuno in cui si può arrivare ad uccidere anche per una pecora. Ed è da questo momento in poi che il film si rivela pienamente per quello che è: un toccante romanzo di formazione di un giovane carabiniere, lontano anni luce da quelli a cui ci ha abituato la facile retorica televisiva. A Coloras Emilio verrà a contatto con una realtà dura e restia ai cambiamenti, ancorata a valori e riti arcaici, a consuetudini e vizi atavici, e caratterizzata a volte da una crudeltà molto forte.
Questo film fatto di volti segnati dal sole, di rabbia e di fierezza, e che vuole essere, nelle parole dell'autore, uno sguardo "su quegli odi e quei rancori che dividono il popolo sardo e di cui nessuno si cura", è anche un primo tentativo ( e in questo forse sta la sua novità maggiore e l'interesse che può suscitare) di raccontare il mondo dell'Arma dei carabinieri al di fuori degli schemi usuali e di maniera, cercando di cogliere con realismo e sincerità aspetti fino a adesso trascurati.
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14/07/2003
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