Con lo scorrere dei minuti, delle ore, le facce degli uomini di Rifondazione Comunista diventavano sempre più scure. La delusione per non aver superato quel misero 3% o poco più si è letta chiaramente nei volti di tutti coloro che si sono radunati davanti allo schermo di piazza Garibaldi per sapere, in diretta, quale fosse stato il consenso ottenuto dal candidato Alberto Tarquini.

 

I primi commenti sono giunti da segretario di circolo, Francesco Luciani, che non ha atteso l'esito definitivo degli spogli per fare un mea culpa e annunciare importanti riflessioni in seno al suo partito.

 

"Visti i risultati debbo trarre una sola conclusione. Io come segretario del circolo debbo prendere qualche provvedimento importante: domani mattina riunirò immediatamente il direttivo per fare un'analisi del voto e vedere dove abbiamo sbagliato. Mi congratulo con Andrenacci che ha stravinto: sapevamo che sarebbe stata sua la vittoria ma nessuno poteva immaginare che si sarebbero avute queste cifre così eclatanti. Chi vince ha ragione, i dati dicono che noi avevamo torto".

 

Constatazioni piuttosto amare, queste, dettate anche dal rischio di perdere anche l'unico consigliere fino ad ora in attivo per Rifondazione Comunista.

 

Subito dopo aver manifestato l'amarezza per come si sono profilati i risultati, Luciani ha dato uno sguardo al futuro.

 

"Mi auguro che politicamente si riesca a ricompattare il centro sinistra in città", ha osservato facendo riferimento anche ai prossimi appuntamenti con le provinciali. "E' necessario che il centro sinistra sia unito, compresa Rifondazione".