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E' morta la professoressa Scornavacca

| ASCOLI PICENO - Una figura esemplare del laicato diocesano che ci lascia "in profumo di santità".

di Giorgio Rocchi

"E' morta in profumo di santità" così nell'omelia il Vescovo Silvano Montevecchi si è espresso stamattina celebrando, nella chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria le esequie della professoressa Eugenia Scornavacca che si è spenta il 22 febbraio.

"Eugenia ha imparato ed insegnato che l'amore è concreto ed umile e per questo oggi la piange una famiglia non generata da sangue ma dalla sua carità. E' stata la donna saggia del Vangelo che vuole sempre fare il bene". E quanto ne ha fatto!
Quelle telefonate così mattiniere da buttarti a volte giù dal letto non arriveranno più: Eugenia Scornavacca è tornata alla casa del Padre in silenzio, con quella discrezione che ha sempre caratterizzato la sua vita ed il suo impegno. Le telefonate al mattino prestissimo erano il
suo modo di incoraggiare, ricordare, confrontarsi, organizzare, come sempre ha fatto fino a quando le forze, in corpo già esile per natura, sono venute a mancare.

Può senz'altro affermarsi che il suo impegno è stato inversamente proporzionale alla sua struttura fisica minuta: così piccola ma così energica, carica di entusiasmo, determinata, trascinatrice, educatrice, una gigante nella esemplare testimonianza di amore a Dio, alla Chiesa ed ai fratelli.
La sua formazione aveva certamente contribuito a farne l'Eugenia che adulti e giovani hanno, in tanti anni, conosciuto, apprezzato ed amato.
Laureata in Lettere Classiche presso l'Università Cattolica di Milano, lì conobbe personalmente le due grandi figure di Padre Agostino Gemelli e di Armida Barelli; arrivò ad Ascoli Piceno al seguito del fratello medico che si trasferì insieme ad un'altra sorella e la madre.
Insegnante dapprima all'istituto Magistrale, poi alla Scuola Media "Cantalamessa" ed infine alla Scuola Media Luciani, Eugenia si inserì subito nella vita diocesana, diventandone, nella consueta discrezione, una protagonista. Anni appassionati di impegno in prima linea come
Presidente della Gioventù Femminile e successivamente delle Donne di Azione Cattolica, così come protagonista convinta della promozione dei Comitati Civici sul territorio. A lei bisogna fare riferimento per la Consulta della Pastorale Scolastica che contribuì ad istituire con il
Vescovo Morgante, così come è avvenuto per il Centro Accoglienza Vita dove Eugenia ha profuso totalmente le sue energie fisiche, affettive ed economiche.
Nel 1981 attivò la sezione diocesana del Movimento per la Vita, nato a fianco del Presidente nazionale Carlo Casini, per arginare la cultura abortista che la Legge appena approvata stava incentivando.
Nel 1993 i suoi beni Eugenia li destinò per realizzare la Casa di Accoglienza "Maria Ausiliatrice" presso il Villaggio Santa Marta per ospitare madri nubili in difficoltà. Grazie alla sua sensibilità ed a quel suo lavoro ci sono ben 202 madri e relativi bambini che oggi
piangono la sua scomparsa, la scomparsa di una grande mamma a cui spesso facevano visita, con riconoscenza per l'aiuto messo a disposizione. Una dimensione che era divenuta la sua famiglia, dopo che era rimasta sola per la morte dei suoi cari. Ad essere rimaste sole
sono oggi tante persone che hanno beneficiato del suo aiuto e i tanti che hanno collaborato con lei e che oggi trovano nuove ragioni ideali per continuare l'opera che Eugenia con l'aiuto di Dio ed il sostegno dei Vescovi Morgante, Mazzoni e Montevecchi che tempo per tempo ha ricevuto, ha promosso e portato avanti in prima persona.
Con uno stile davvero speciale che solo le persone speciali hanno: mai in vista, mai
protagonista, sempre pronta all'ascolto, mai desiderosa di dire l'ultima parola, docile all'insegnamento della Chiesa, trascinatrice nelle iniziative operative ma anche nelle motivazioni ideali.

"E' stata - ha commentato il Vescovo - una figlia di Madre Teresa. Il tutto in un animo delicato e sensibile che traeva dalla preghiera la forza e la determinazione del suo impegno che non è mai venuto meno neppure negli ultimi anni caratterizzati dalla malattia, vissuti presso l'Istituto delle Suore del Preziosissimo Sangue, divenuta la nuova sede
"propulsiva" dell'infaticabile Eugenia.

La figura di Eugenia è stata così ricordata dal vescovo Silvano Montevecchi, nel corso delle esequie, in una Chiesa gremita di persone che nonostante l'orario feriale non hanno voluto mancare all'ultimo saluto nella preghiera di gratitudine al Signore per aver ricevuto un
dono così grande nella persona di Eugenia Scornavacca. Un dono da segnalare come testimonianza in particolare ai giovani anche tramite una piccola pubblicazione che il Vescovo ha discretamente sollecitato per ricordare una figura così importante nel laicato e per il laicato
diocesano.

24/02/2003





        
  



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