Gherardo Colombo presenta"Il legno storto della giustizia". Coordina Favorita Barra.
San Benedetto del Tronto | Mercoledì 4 luglio alle ore 21,30 presso il Circolo Nautico Sambenedettese.
di La Redazione
4 luglio Gherardo Colombo
Gherardo Colombo per oltre trent'anni ha fatto il magistrato presso il Tribunale, la Procura della Repubblica di Milano e la Corte di Cassazione, contribuendo ad alcune inchieste celebri, dalla Loggia P2 a Mani pulite, dal delitto Ambrosoli al processo IMI-SIR. Nel 2007 ha lasciato la magistratura e da allora si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia, con i ragazzi delle scuole e tramite il suo sito www.sulleregole.it. Tra i suoi saggi: "Ameni inganni" (con Corrado Stajano, 2001), "Sulle regole" (2008), "Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini" (con Anna Sarfatti, 2009), "Il peso della libertà" (in Fëdor Dostoevskij, Il Grande Inquisitore, 2010), "Le regole raccontate ai bambini" (con Marina Morpurgo, 2010), "Educare alla legalità" (con Anna Sarfatti, 2011), "Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla" (2013), "La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo" (con Piercamillo Davigo, 2016) e "Il legno storto della giustizia" (con Gustavo Zagrebelsky, 2017).
IL LIBRO
CORRUZIONE, POTERE, LEGALITÀ. UN APPASSIONANTE DIALOGO SUI VIZI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA.
La legge in equilibrio è legame sociale. Se rompe l'equilibrio, ne è il disfacimento, la frattura, cioè corruzione.
La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro Paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. Proprio all'Italia sembra infatti spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare. Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità. Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza anche a costo di sopraffare il prossimo, i due autori discutono di letteratura e filosofia del diritto, spaziano dalla storia all'attualità più recente, in un dialogo che sarà motivo di riflessione per quanti ancora credono nell'onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione.
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03/07/2018
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