Serata frizzante, dove la comicità ha trionfato, alla prima della 33^ edizione di "Cabaret, amoremio!", andata in scena al Parco della Rimembranza, e targata per la prima folta dal direttore artistico Savino Cesario.

L'avvio con i filmati che hanno omaggiato il grande Totò, a 50 anni dalla scomparsa e Paolo Villaggio, scomparso di recente, in passato tra gli ospiti applauditi del festival.

Il palco ha una veste diversa, stavolta, una scenografia che parla del sisma che ha così duramente colpito le Marche, ovvero un cantiere aperto, che di conseguenza guarda al futuro, perché quel cantiere prima o poi dovrà concludersi.

Presentatori l'ex Iena Mauro Casciari e l'imitatrice Gabriella Germani, che si sono completati, passando dalle imitazioni della Germani, tra Giorgia Meloni alla sindaca Raggi, agli interventi di Casciari, forse un po' rigido, per l'utilizzo continuo della scaletta.

Disturbatore della serata, in avvio, Andrea Di Marco, nella veste di un particolarissimo sacerdote, Don Giorgione, con idee molto particolari sulla sua missione.

Partito il concorso, annunciata l'assenza del duo Hermes & Titina di Catania, costretto a rinunciare all'ultimo minuto per gravi problemi familiari.

Il concorso, quindi, ha perso il settimo concorrente.

L'esordio con una divertentissima marchigiana Laura Marcolini, calata nei panni di un'esilarante anziana, che ha strappato grandi applausi al pubblico presente.

A seguire Marco Ferrari, che ha giocato con le parole in chiave comica, quindi Stefano Santomauro.

Davide Spadolà ha puntato al problema della sua altezza, 1.94 e Ruben Spezzati è stato un improbabile insegnante di latino.

Ultimo a calcare il palcoscenico, è stato Yuri Primavera, un maestro di kung fu.

L'esibizione del maestro Silvano Belfiore e della cantante marchigiana Sally Morricone ha omaggiato ancora una volta Totò.

Divertente anche l'esibizione di David Anzalone: capace di fare comicità sulla sua situazione di handicappato, ha suscitato divertimento ma anche riflessioni tra il pubblico.

Ed ecco arrivare il primo ospite, Paolo Cevoli.

Il famoso assessore Palmiro Cangini di Zelig non si è risparmiato, regalando al pubblico una esibizione applauditissima, che ha preceduto la consegna dell'Arancia d'Oro al comico romano Maurizio Battista, a cura del sindaco Enrico Piergallini, il quale ha letto la motivazione del premio

L'artista romano ha ricambiato la decisione di omaggiarlo, donando al pubblico una performance eccezionale, che ha strappato grandi ristate, raccontando le sue gioie e le sue sventure nella vita e affondando il coltello nella piaga per quanto riguarda la situazione attuale di Roma.

Sembrava non voler mai finire, infatti, la sua esibizione è stata lunghissima, e intensa, finendo dopo l'una, con un pubblico che non si è risparmiato, donando continui applausi all'artista.

Nel corso della serata, inoltre, è stato ricordato che il Festival dell'umorismo è dedicato anche al popolo Saharawi e al termine della serata il pubblico ha potuto effettuare donazioni in loro favore.