La posizione della UGL e le responsabilità del Management Pfizer
Ascoli Piceno | Un nodo da sciogliere per una via di uscita dalla richiesta di mobilità dell'azienda

1) I 70 operai da considerare in esubero sono un non senso; nel 2011 con tutti i dipendenti in forza, con 40 sabati lavorativi aggiuntivi, con lavoratori interinali che hanno supportato la produzione ed hanno garantito il lavoro anche di domenica, la Pfizer non è arrivata a produrre i milioni di pezzi programmati; si è dovuta fermare sotto i volumi richiesti e stabiliti.
E' lecito domandarsi come lo Stabilimento di Ascoli Piceno possa produrre per il 2012 una quantità di pezzi superiore al 2011, così come programmato, con 70 operai in meno, senza sabati lavorativi, senza interinali, senza domeniche lavorative!!
2) I 13 impiegati da considerare in esubero sono sostanzialmente i 4 impiegati che sono stati licenziati nella vecchia mobilità, poi reintegrati dal Giudice del Lavoro, i 4 ex portieri licenziati e poi reintegrati dal Tribunale, più qualche altra unità di facilissima soluzione.
Questo quadro che è semplice ma veritiero, fa dire alla UGL due cose precise:
a) Siamo aperti ad una valutazione organizzativa che veda il consolidamento del sito produttivo Pfizer di Ascoli Piceno; uno Stabilimento in crescita di volumi produttivi, come lo Stabilimento di Ascoli Piceno, ha ottime possibilità di raggiungere alti livelli di competitività senza impatto sociale negativo.
b) Spetta al Management essere all'altezza; evitare inutili turbolenze e costi generali aggiuntivi; gestire la rimodulazione organizzativa senza accanimenti, colpi di coda, ma con lungimiranza.
Gli appuntamenti fissati per il 2/02/2012 e il 10/02/2012 in Confindustria sono chiamati a sciogliere questo nodo".
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30/01/2012
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