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Il sindaco Di Ruscio sulle dichiarazioni di Franca Romagnoli

Fermo | In merito alla lettera aperta di Franca Romagnoli apparsa oggi sulla stampa locale il sindaco precisa quanto segue.

Per quanto riguarda l'appellativo ‘amico Nino' con cui la Romagnoli si rivolge al sottoscritto la ringrazio per questo segnale di apertura politica e personale, tuttavia non posso non evidenziare la totale assenza della Romagnoli nei momenti più difficili sia della vita di questa amministrazione che del mio ruolo di sindaco.

L'amicizia, quella vera, non si dimostra proprio nei momenti di maggiore difficoltà?
Richiamare i consiglieri del Pdl a partecipare alle riunioni del consiglio comunale è un compito che spetta ai vertici di un partito, dal quale sono uscito proprio perché non ne condividevo e non condivido tutt'ora il modo di operare.

Se il coro ‘stona', è bene che il solista, quale voce guida, se ne distacchi, per evitare che la musica, da armonia, si trasformi soltanto in un assordante rumore. E' sorprendente che il partito torni a farsi sentire solo quando ci sono incarichi da assegnare, mentre non mi risultano di recente, discussioni accese e altrettanto impegno in merito a problematiche urgenti per questo territorio e la sua comunità.

A proposito di amicizia ricordo che nell'ultimo periodo ho visto Franca Romagnoli solo in due occasioni: quando è venuta a chiedere supporto per le elezioni Regionali e in occasione delle nomine del nuovo cda del Ciip. Di fronte a tutto questo non è certo una mia competenza quella di costruire un Pdl coeso nel territorio.

In merito alla presidenza del Ciip voglio ricordare alla Romagnoli che Pino Alati si è speso pubblicamente alle scorse provinciali a sostegno del candidato presidente della coalizione di centro destra, e le chiedo invece se la stessa correttezza ed impegno è stata mostrata dal candidato da lei sostenuto.

A proposito degli ‘amici degli amici', anche in questo caso, l'uomo proposto dalla Romagnoli, ovvero il suo vice coordinatore Piero Brugnoni, si è rapportato con me solo negli ultimi 2 mesi, guarda caso proprio in vista del rinnovo dei vertici Ciip.
A proposito delle accuse su presunti accordi con la sinistra vorrei evidenziare alla Romagnoli che sono stati proprio i comuni di centro destra, in gran parte, a votare in maggioranza Pino Alati alla presidenza del Ciip, preferendolo di gran lunga al candidato proposto dallo stesso centro destra.

Mi domando come mai la Romagnoli non si ponga il problema a riguardo. E' forse il caso di ricordare che qualche mese fa l'ingegner Brugnoni, uomo di punta della Romagnoli per la presidenza del Ciip nonché membro del cda sempre del Ciip, attraverso un accordo con i consiglieri di centro sinistra mise in minoranza il presidente Nigrotti (anche lui di centro destra) per poter rimuovere così il direttore. Operazione bloccata dal sottoscritto per evitare la sfiducia del presidente. La scelta di Pino Alati è invece di carattere territoriale, trasversale e non partitica.

Mi sembra strano che proprio ora - forse in vista delle prossime elezioni comunali?! - il Pdl cerchi di trovare una riappacificazione. Forse ci sono macchie da lavare in tutta fretta e magari anche qualche capro espiatorio a cui imputare gli insuccessi?
Cara Franca vorrei ricordarti che, comunque, in questi lunghi nove anni ho sempre tenuto conto delle indicazioni del partito, anche nella stessa composizione della giunta, perfino quando la soglia delle preferenze non era stata tale da giustificare ad AN due assessorati.

Per troppo tempo, a discapito dell'Amministrazione e dei problemi veri della città, una parte del PDL ha avversato continuamente il Sindaco ed i civici. Ed oggi che sono uscito formalmente dal partito, certamente non posso far finta che niente di tutto questo sia mai accaduto. Non ho ricevuto la stessa disponibilità da parte del partito, anzi, tutt'altro.

Questo è l'unico vero nuovo "habitus mentale" da invocare per la rinascita della classe politica e dirigenziale di una città che vanta antiche origini e un passato prestigioso. E se parliamo di Rinascimento e di habitus mentale, forse vale la pena invocare valori come la dignità e la sacralità del potere che, nella riscoperta della tradizione classica, sono stati rimessi in primo piano, nella civiltà e cultura politica del tempo. Valori che ad oggi sembrano del tutto scomparsi, specialmente nelle logiche di partito, più machiavelliche che socratiche!

C'è allora una grande differenza sul modo di intendere e fare politica: chi "vive" di sola politica è costretto a sottostare ad ogni tipo di accordo pur di salvaguardare la propria posizione, mentre chi crede nella politica come missione a servizio della comunità, non è disposto a scendere a compromessi.

Secondo questa logica, cara Franca, ti invito a riappropriarti della più nobile veste politica, nell' adoperarti per la costruzione di "homines novi", in particolare nel Pdl, ricreando l'armonia giusta quale premessa per il realizzarsi del tanto necessario "habitus mentale".

 

29/06/2010





        
  



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