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L'ex assessore Olimpia Gobbi risponde all'Editoriale"C'è vento di tempesta sulla città e sul Piceno"

San Benedetto del Tronto | Tra le tante email giunte sul tema proposto abbiamo scelto questa. Nei prossimi giorni continueremo a pubblicarne altre.

di Olimpia Gobbi*

Olimpia Gobbi

Caro Direttore,

quello che scrive è, dal mio punto di vista, tutto vero e condivisibile. In particolare mi ritrovo nel Suo invito a connetterci fuori dai circuiti istituzionali e partitici del secolo scorso (e che di quel secolo portano i linguaggi e le logiche); siamo in molti ormai, nel Piceno, nelle Marche ed in Italia, a pensare che questa sia la strada per rimettere in moto le tante energie positive in grado di cambiare i territori ed il Paese, in grado di ridare vita ed anima al mondo.

Connettiamoci, dunque, per quello che siamo, guardandoci in faccia, con il nostro nome e cognome, le nostre storie, le nostre differenze.
Connettiamoci come persone o come associazioni, aldilà degli steccati alzati in nome di distintivi e bandiere ricchi di memorie, ma ormai usati come antichi vessilli per raccogliere e fanatizzare le truppe nel campo di battaglia del potere. Quelli che vivono la democrazia come una arena per i propri successi, dove gli elettori assistono alla partita tifando per il beniamino che più li emoziona o gli promette, praticano strategicamente le divisioni (pur predicando l'unione) e giocano con i contenuti, che vengono affrontati in modi diversi a seconda delle convenienze: un esempio?

Ora che l'UDC si prepara ad allearsi con lo schieramento di centro sinistra per le regionali nelle Marche, come la mettiamo con il piano degli impianti nucleari, fra cui quello della Sentina, che Il partito sostiene a livello nazionale? E come la mettiamo con la gestione dei servizi idrici di cui proprio il deputato del Piceno Amedeo Ciccanti ha chiesto con forza la privatizzazione? Insomma, il sì o no al nucleare ed alla privatizzazione dell'acqua sono risposte a problemi o operazioni di marketing politico che possono cambiare a seconda del momento, della situazione e degli elettori da cui bisogna farsi votare?

Connettiamoci dunque sui contenuti, per studiarli insieme, acquisire conoscenze, proporre soluzioni che siano funzionali al bene di tutti e non alla visibilità o affermazione di qualcuno. Dopo esserci informati, aver capito e cercato insieme la migliore soluzione, forse ci divideremo; ma lo faremo sulla base di un'idea di territorio, di economia, di benessere, di futuro e non per preordinato ordine di batteria.

Confrontiamoci ed incontriamoci allora per discutere della gestione dei beni comuni (spiagge, acqua, suolo, aria), della valorizzazione del territorio (parco marino, consumo di suolo, paesaggio, marketing territoriale), del lavoro e delle nuove economie (agricoltura di qualità, turismi, manifatture ad alto valore aggiunto, energie alternative, nuove tecnologie) della giustizia sociale e salariale, delle priorità reali per la vita delle persone (grande viabilità? Servizi per bambini ed anziani? Innovazione? Ricerca?) e di qualsiasi altro campo riteniamo significativo per le nostre comunità.

Cerchiamo infine un modo nuovo per stare ed agire insieme. Su questo versante non siamo soli. Tanti territori hanno esperienze avanzate, che ci insegnano molto e forse possono essere trasferite; vicino casa ci sono altre realtà marchigiane, come Cantieri Altre Marche; ma il web ci permette di esplorare lontano, per esempio il caso toscano di www. altracitta.org o la rete nazionale di Democrazia Kmetro Zero (www.carta.org) alla quale aderisce il movimento piceno "Luoghi-Comuni", di cui faccio parte.

A che servono le primarie? E' la via per rinnovare i partiti o le strade sono altre? Come selezionare i nostri rappresentanti e che rapporti devono avere con i cittadini? Come vincolare gli eletti a rispettare le posizioni assunte in campagna elettorale? Questi ed altri sono i nodi che potremmo provare a sciogliere sperimentando sui territori nuove forme di democrazia matura, se il Suo invito, come mi auguro, troverà generosa e fiduciosa risposta.

Nel ringraziarLa, posso già darLe la piena disponibilità dell'associazione "Luoghi-Comuni" per iniziative, approfondimenti o quant'altro riterrà di attivare nello spirito del Suo editoriale.
Cordiali saluti.

*"LUOGHI-COMUNI", movimento piceno per la democrazia dal basso.

14/12/2009





        
  



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