Di Ruscio: "Per Basso e Massucci porte ancora aperte"
Fermo | All'inaugurazione della nuova sede elettorale, il sindaco di Fermo parla della sua coalizione e della possibilità di ricomporre il fronte del Centrodestra in vista delle elezioni provinciali.
di Francesca Pasquali

Saturnino Di Ruscio durante la conferenza stampa di ieri
Basso e Massucci sono avvertiti: ogni giorno che passa è un giorno sprecato per raggiungere un accordo con la coalizione di Saturnino Di Ruscio. Sicuro di sé e forte dei sondaggi che, a suo dire, lo danno già al 50,1%, il sindaco di Fermo ha inaugurato ieri nei locali dell’ex calzaturificio Ferdin, lungo la provinciale Fermo-Porto San Giorgio, il quartier generale del gruppo che lo sostiene (formato da Lega Nord, Movimento Civico Provinciale, Pdl e Udc ndr) alle elezioni provinciali di giugno.
“Chi sta con me – ha affermato Di Ruscio – ci deve stare da subito”. La porta per i due concorrenti diretti è dunque ancora aperta. Ma se il sindaco di Montegranaro e l’ex segretario provinciale Udc pensano di correre da soli e, in caso di ballottaggio favorevole a Di Ruscio, accordarsi con lui, troveranno l’uscio sbarrato. “Non tradirò mai la coalizione che mi sostiene, – dichiara il sindaco – a Basso e Massucci non prometto niente: se vorranno aderire allo schieramento, deciderò insieme al mio gruppo il da farsi”.
Non risparmia parole forti ai due rivali, responsabili di portare frammentarietà nell’elettorato di Centrodestra: “Basso è andato alla ricerca di un partito (Mpa ndr) che lo candidasse per condizionare un eventuale ballottaggio e ha creato una coalizione appiattita sul Comune di Montegranaro” – ha affermato il candidato presidente che ha poi liquidato Massucci definendo la sua una candidatura “non credibile per il territorio”. Anche l’elettorato è avvertito: “Chi voterà Massucci o Basso pensando che in caso di ballottaggio si possa raggiungere un accordo, sprecherà il proprio voto”.
Nessun riferimento invece al Cesetti, tirato in ballo solo quando Di Ruscio fa sapere che sono in corso trattative con l’Unione Democratica di Gallucci che non ha aderito allo schieramento di Centrosinistra.
Un’ultima battuta, per mettere fine alle polemiche sulla questione del doppio incarico, Di Ruscio la riserva citando una proposta del ministro Brunetta. Calzante a pennello al ‘caso Fermo’, il progetto prevedrebbe alla Presidenza della Provincia il sindaco del comune capoluogo e il Consiglio provinciale formato dai sindaci dei comuni che costituiscono l’ente.
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05/04/2009
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