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Distretto calzaturiero, Petrini fa il punto

Ancona | Il vicepresidente regionale respinge le critiche di interventi a sostegno esclusivo del Fabrianese e replica: "Da parte della Regione nessuna sottovalutazione del territorio fermano, ma serie di interventi coordinati per resistere alla crisi".

Dal Gabinetto del presidente della Regione riceviamo e pubblichiamo il comunicato del vicepresidente Paolo Petrini relativo alle misure di sostegno al distretto calzaturiero:

Le critiche apparse a più riprese sulla stampa mi amareggiano, soprattutto perché provenienti da chi ha ruoli di rappresentanza di una categoria economica e dovrebbe quindi avere un approccio pragmatico alle cose. Dire come è stato detto che gli aiuti pubblici vanno sempre a Fabriano e che negli stanziamenti c’è incoerenza perché non si tiene conto dell’importanza del settore calzaturiero è sbagliato perché non considera fatti e dati oggettivi e riscontrabili.

Per quanto riguarda la Regione, abbiamo perfettamente presente il peso del settore e da oltre dieci anni viene attuata una politica coerente e costante a suo favore. A partire da una legge specifica dedicata a tessile, abbigliamento e calzature, appunto.

Ma occorre fare una premessa. Le risorse messe a disposizione dalla Regione sono per lo più a bando, aperte a tutti e destinate a piccole e medie imprese. Per fruirne occorre che le aziende presentino progetti e domande. In tempi recenti sono stati approvati due bandi a sostegno dei distretti. Nel primo bando, alla calzatura fermano-maceratese è andato circa un milione di euro di contributi: il doppio esatto di quanto andato alle altre realtà distrettuali, meccanica compresa. Nel secondo bando sono stati messi a disposizione altri 440mila euro. Dispiace davvero constatare che in entrambi i casi le risorse sono avanzate. Sì, proprio così, le risorse messe a disposizione sono risultate superiori ai contributi richiesti dalle imprese, che sono state tutte soddisfatte.

Per quanto riguarda l’export, invece, nel 2008 il 43% di tutte le risorse che la Regione destina al sostegno dei consorzi è andato al territorio fermano, con oltre 512mila euro di contributi. Restando sull’estero, l’anno scorso per la partecipazione dei calzaturieri all’ ‘Obuv’ di Mosca, che rappresenta l’appuntamento più importante per il settore della calzatura in Russia – nell’edizione autunnale sono state 150 le imprese marchigiane partecipanti, provenienti soprattutto dal Fermano – sono stati stanziati 300mila euro. Al grande evento di Sochi dello scorso anno, l’80% dei partecipanti erano calzaturieri. Quest’anno per la promozione estera del settore moda-calzatura la sola Regione mette 800mila euro, quando tutto il resto del sistema, soprattutto Ice e Camere di Commercio, metteranno circa un milione. Interventi, questi, che vanno anche a sostegno di diverse aziende artigiane che il vicepresidente dell’Aci nazionale vorrebbe, invece, escludere da queste opportunità.

E ancora, in base ai risultati degli ultimi bandi approvati, per ricerca industriale e trasferimento tecnologico, 2milioni e mezzo di euro su 5 sono andati al Fermano.

Sull’innovazione, 780mila euro su un milione 215mila euro, cioè il 64% del totale, è andato al Fermano. A ciò si dovrebbero aggiungere anche i contributi gestiti per conto della Regione da soggetti esterni, ma il discorso diventerebbe forse troppo noioso.

A fianco di questa attività, per così dire, ordinaria di sostegno al settore la Regione ha da poco approvato una vera e propria manovra straordinaria a sostegno dell’economia. La manovra movimenta risorse a favore delle piccole e medie imprese marchigiane, per un totale di 10milioni e 550mila euro. Si tratta del Fondo di garanzia, diretto proprio a supportare il credito alle imprese. Uno stanziamento ripartito in sei portafogli: uno per le aree di crisi (1,8 milioni di euro) e cinque per le singole province (restanti risorse).

Il Fermano è quindi destinatario di risorse importanti sia per le imprese così come per le famiglie. Infatti, è proprio a beneficio di queste ultime che è prevista l’attivazione del Fondo di solidarietà sociale per il lavoro e l’occupazione. E poi la cassa integrazione in deroga. Alla data del 9 febbraio scorso ne hanno beneficiato circa 2.300 persone della provincia di Fermo impiegate in 366 aziende, di queste quasi 2.000 occupate in aziende del cuoio calzature, 318 in totale. In tutte le Marche 809 aziende hanno beneficiato della cassa, per un totale di circa 5.500 dipendenti.

Come si vede non c’è da parte del governo regionale nessuna sottovalutazione né del territorio fermano, né del settore calzaturiero, né un’attenzione particolare al Fabrianese. Come già precisato recentemente, i finanziamenti per lo sviluppo alle grandi imprese negli ultimi anni sono stati solo lo 0,01% delle risorse regionali, nazionali e comunitarie, mentre i finanziamenti specifici a tutte le aziende dei Gruppi Merloni sono stati solo lo 0,002% dei fondi complessivi per lo sviluppo attivati dalla Regione negli ultimi anni. Quello che c’è da parte della Regione, invece, è una serie coordinata di interventi che hanno il comune obiettivo di aiutare il sistema socio economico regionale a resistere ai colpi della crisi.

21/02/2009





        
  



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