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Pronte le firme per chiedere la convocazione del Consiglio comunale

Fermo | All'Amministrazione troppo presa dalla candidatura di Di Ruscio alle Provinciali i consiglieri dell'opposizione chiedono maggiore interesse per i problemi della città; in alternativa dimissioni ed elezioni anticipate.

di Francesca Pasquali

Da sinistra: Paolo Calcinaro, Giulio Simoni, Sandro Vallasciani, Giuseppe Buondonno e Giorgio Benni

Non sono più disposti ad aspettare i consiglieri firmatari della richiesta di convocazione del Consiglio comunale. Otto firme – un quinto del numero complessivo dei consiglieri – per chiedere la fine dell’immobilismo in cui vedono piombato da qualche tempo il Comune di Fermo.

Sotto accusa il sindaco Saturnino Di Ruscio responsabile, secondo i firmatari, di occuparsi in modo esclusivo della propria candidatura a presidente della nuova Provincia dimenticandosi degli attuali problemi della città. “Abbandona la nave mentre sta affondando – afferma rammaricato Giuseppe Buondonno, consigliere Pd – lasciando la città in una situazione di paralisi che non verrà affrontata fino alla fine della campagna per le Provinciali”.

Molte le questioni ancora irrisolte – dalla riconversione dell’ex zuccherificio Sadam, all’Asite e al suo Consiglio d’amministrazione “decapitato” , dall’Assessorato allo Sport rimasto orfano al problema delle infrastrutture della nuova Provincia – per le quali i firmatari chiedono la discussione in Consiglio ed una risoluzione in tempi brevi.

E se Di Ruscio è a tal punto preso dalla propria candidatura, si lasci a qualcun altro la possibilità di affrontare i problemi della città. E’ ciò che chiede, sulla scia di quanto avvenuto in Sardegna con l’ex governatore Soru, Paolo Calcinaro di Fermo insieme con Buondonno, ipotizzando elezioni anticipate: “Si permetta a Fermo di andare avanti, in certi casi mollare la poltrona è un bene e non un peccato”.

Non è andata poi giù all’opposizione la “leggerezza” con cui Di Ruscio pare stia affrontando la questione del deposito di sabbia di Marina Parmense, e ancor meno il “colpo di teatro” inscenato dal primo cittadino per rendere pubblica la notizia della sua citazione a giudizio. Sua del sindaco, perché stando a quanto affermato dai consiglieri firmatari, imputato non è il Comune di Fermo – che anzi la Procura della Repubblica considera, con Provincia e Regione, parte offesa – ma Di Ruscio stesso che dovrà rispondere, insieme ad altre cinque persone, di violazione di norme urbanistiche ed edilizie con l’aggravante del danno ambientale. Valutando la possibilità per il Comune di costituirsi parte civile, Buondonno ha incalzato: “Quando si governa nel chiuso di una stanza, senza passare per il filtro democratico, ci si espone ad una scarsa chiarezza amministrativa”.

Che il Comune non navighi in acque tranquille sembra ormai evidente. La notizia della candidatura a presidente della nuova Provincia del sindaco di Montegranaro Gianni Basso, fino a qualche giorno fa dato come fidato secondo di Di Ruscio, ha inevitabilmente scosso gli animi della maggioranza.

Da parte sua l’opposizione farebbe bene a controllare le proprie serrature per evitare fughe improvvise – è il caso di Luigino Ruggeri, consigliere di Unione democratica, recentemente migrato nelle file della maggioranza – ma almeno sulla questione della Presidenza provinciale sembra avere le idee chiare: il programma c’è, dicono i consiglieri, e dalle Primarie dell’8 marzo, in cui si daranno battaglia Fabrizio Cesetti e Renzo Offidani, uscirà il candidato del centro-sinistra.

21/02/2009





        
  



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