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"Chi ha paura di Andrea Agostini?"

Porto San Giorgio | Catà ironizza sulla situazione politica sangiorgese verso le elezioni comunali del 2008.Un celebre romanzo dell'autrice inglese Virginia Woolf diventa il pretesto per fotografare l'attuale situazione a Porto San Giorgio dopo la scesa in campo di Agostini.

Cesare Catà

"Chi ha paura di Virginia Woolf?": è il titolo di un dramma di Eddy Albee, in cui si racconta come la misera vita di una coppia di piccolo-borghesi, Martha e George, venga destabilizzata dal terrore per quello che scrive la Woolf, pur non avendo essi mai letto neanche un romanzo dell'autrice inglese.

"La situazione politica di Porto San Giorgio, oggi, - scrive il filosofo professore sangiorgese Cesare Catà -  potrebbe intitolarsi sulla falsariga del romanzo inglese: 'Chi ha paura di Andrea Agostini?'. Infatti, molte voci si sono levate scompostamente, nelle ultime ore, come se le liste civiche da poco presentate dall'avvocato sangiorgese rappresentassero chissà quale 'pericolo' per la città. In realtà, si sta palesando che a Porto San Giorgio si continua a portare avanti una concezione vecchia e sbagliata del rapporto fra istituzioni e cittadini.

Alcuni locali 'esponenti politici' (che a dire il vero sono molto 'esponenti' e poco 'politici') - continua Catà -  stanno facendo ostruzionismo al progetto lanciato da Agostini, adducendo come unica motivazione il semplice fatto che la scelta di tempi, candidati e modalità per le prossime elezioni debbano spettare necessariamente ai partiti. Ma dove sta scritto? Chi decide che i partiti abbiano un peso determinante e decisionale sulla società civile?

Coloro i quali, oggi, gridano allo scandalo perché Agostini lancia una idea nuova per la nostra città e raccoglie consensi da più parti, probabilmente temono di perdere un potere che in realtà già non hanno più. Perché quel potere spetta al popolo, da sempre. Non ai partiti politici. I quali sono chiamati a compiere un servizio per la città, non a determinarne le sorti con giochi di potere dentro le stanze dei Palazzi.

Non ho ancora sentito qualcuno criticare Agostini per il suo programma di governo, le sue motivazioni politiche sostanziali, o il suo progetto per Porto San Giorgio. Ho solo assistito, come tutti i Sangiorgesi, al triste peana politicante di chi vede smaterializzarsi sotto gli occhi un supposto consenso del quale pretende l'esclusiva.

Non sarebbe ora di mettere da parte i personalismi di coloro che vogliono a ogni costo porre le mani sulla città, senza avere uno straccio di progetto politico? Non sarebbe ora di cercare di costruire finalmente qualcosa di nuovo per Porto San Giorgio, di dare spazio alle idee, per il rilancio della cultura, del turismo, del commercio, della bellezza di questa città?" - si domanda il professore.

"Se un progetto - prosegue e conclude - del genere viene da una forza civica, e non dai partiti, ciò non fa differenza alcuna, per tutti coloro che amano Porto San Giorgio. Salvo che per coloro i quali concepiscono i partiti e la politica, non come servizio per il bene comune, ma come esercizio per il proprio potere. A questa gente, probabilmente, quest'aria nuova che si comincia a respirare fa paura.

E' tuttavia tempo che il Centrodestra sangiorgese possa finalmente essere culturalmente e politicamente capace di guardare al bene della collettività, e non ai biechi personalismi di partito".

10/12/2007





        
  



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