I momenti di interesse non sono mancati, al convegno 'La buona politica, la cattiva politica' di ieri pomeriggio con Rosy Bindi e Gian Antonio Stella. Quelli di sorpresa, neanche. Come il momento in cui dalla platea si è levato, chiarissimo, spontaneto, il no alla nuova Provincia di Fermo. A

precederlo, l'applauso generoso di fronte alla domanda posta da Gian Antonio Stella alla Bindi: " Che ne dice dell'abolizione delle province?" Applauso che ha colto di sorpresa lo stesso ministro, che in tono scherzoso, rivolgendosi al pubblico, ha chiesto. "Ma come, proprio voi che ora avete la nuova Provincia?" E via con i fischi, quasi a dire: "Neanche l'avessimo chiesta noi". Fischi non alla Bindi, per carità. Al nuovo ente fermano, però, sì. Forti e chiari. Certo, non tutti hanno partecipato all'insolita sollevazione, e le 800, forse 1000 persone presenti in sala non sono un campione rappresentativo dell'intero territorio. Ma quanto meno, è stato un segnale della totale mancanza di entusiasmo intorno al nuovo ente. 

Come se le battaglie dei politici di destra e sinistra, di tanti anni, per ottenere quella vittoria datata 19 maggio 2004, non avessero varcato i confini del capoluogo.  Come se i tanti convegni, dibattiti, discussioni, da una parte e dall'altra, incentrati sulla provincia che verrà, interessassero a pochi o a nessuno. Il messaggio, a questo punto, pare chiaro. Fermo provincia è un orgoglio ed un vanto, al momento, tutto o quasi tutto fermano. Non mancano i ferventi sostenitori dell'autonomia anche oltre il capoluogo, ci mancherebbe, ma in pochi avvertono il senso di appartenenza alla Marca Fermana. Un po' per abitudine, un po' per campanilismo, un po' perché della provincia Fermana una moltitudine non comprende l'esigenza.

"Niente di strano, non mi meraviglio - commenta l'assessore provinciale Renzo Offidani, presente al convegno - Ci può stare che ci siano persone titubanti o scettiche, specie in un periodo in cui si parla di riduzione degli enti locali ed abolizione delle province e si discute sugli sprechi. A noi politici il compito di dimostrare che la Provincia serve a risolvere i problemi e le esigenze dei cittadini, e non ad occupare poltrone. E' dovere di chi fa politica fare in modo che anche chi oggi fischia si innamori della nuova Provincia". Stringendo, lasciar stare l'orgoglio di appartenenza, per un territorio che tanto unito, in realtà, non è. Pensare ai vantaggi ed alla crescita, creando un nuovo ente snello, efficace, vicino alla gente, può funzionare. E magari, abbattere quel muro di fischi.