Manifesti legittimi: il tribunale dà ragione alla Cgil
Porto Sant'Elpidio | Accolto il ricorso del sindacato contro la rimozione di manifesti in cui veniva nominato il notaio di Porto Sant'Elpidio Alfonso Rossi; ha prevalso la difesa del diritto di critica
di Pierpaolo Pierleoni

Soddisfatta la Cgil per la vittoria ottenuta in giudizio contro la rimozione di un manifesto affisso nei mesi scorsi dalla sezione Pensionati del sindacato. Il messaggio, incentrato sul precariato, era stato rimosso in seguito alla richiesta formulata dal notaio Alfonso Rossi, il cui studio veniva citato all'interno dello scritto, sulla questione del lavoro precario ed atipico. In particolare, i legali di Rossi avevano puntato il dito contro la possibile suggestione del lettore, portato ad accostare il nome del professionista, citato nella parte finale del manifesto, con l'abitudine a pratiche illecite, in cui si parlava nelle prime righe del manifesto. Ma se in un primo passaggio le richieste del notaio erano state accolte, il Tribunale di Fermo, in Camera di Consiglio, ha invertito l'ordinanza. Ciò significa che teoricamente, la Cgil potrebbe di nuovo affiggere quel messaggio, anche se ha già chiarito che non ha intenzione di farlo.
"Il provvedimento del Tribunale ristabilisce due principi fondamentali - commenta il legale della Cgil, Franco Boldrini, che ha guidato il ricorso insieme a Piergiovanni Alleva - In primis riconosce il diritto di critica, costituzionalmente garantito. In secondo luogo indica che il manifesto, essendo chiaro, va letto per quello che è oggettivamente, e non interpretato in modo da attribuirgli un senso offensivo e diffamatorio che nessuno ha scritto né pensato. Se fosse passato il discorso dell'illegittimità del manifesto, avrebbe significato di fatto che qualunque affermazione può risultare diffamatoria, perché può essere interpretata in modo tale da far intendere un'offesa. Sarebbe un grave colpo alla libertà di espressione e di critica di ciascuno".
Soddisfazione è stata esptressa anche da Alessandro Pertoldi, segretario provinciale Cgil, Michele Gentile, del coordinamento nazionale, Gianni Venturi, segretario regionale, per una sentenza che riabilità il diritto di critica. "Ma ora andiamo avanti con la lotta al precariato - hanno affermato - Serve più trasparenza sulla legge nei contratti di lavoro. Più si è precari, meno c'è qualità, meno c'è sviluppo"
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18/06/2007
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