Anche Cibaria riscopre il Vernaccia Nera di Serrapetrona
| SERRAPETRONA - Il Vernaccia Nera racchiude in sé la storia della Vernaccia
Con il Vernaccia Nera di Serrapetrona tradizione e valorizzazione del territorio sono protagoniste a Cibaria. Alla Fiera di enogastronomia e ristorazione in programma dal 28 ottobre al 1 novembre a Villa Potenza (Mc) verrà infatti presentato in anteprima il Robbione 2004 dell’azienda vinicola Colli di Serrapetrona. Frutto del primo progetto di rivalutazione del pregiato vitigno autoctono marchigiano Vernaccia Nera, il Robbione, Serrapetrona doc, è il vino più intenso di casa Colli. Fermo e secco, è contraddistinto da tonalità speziate e dai sentori di frutti rossi e si sposa ottimamente con carni e formaggi.
Il Vernaccia Nera racchiude in sé la storia della Vernaccia: in origine, infatti, da questo vitigno si otteneva un vino “fermo” tra i più apprezzati delle Marche, come risulta da un annuario di fine ‘800 che ha ispirato il progetto Colli. La tecnica della spumantizzazione intervenne solo più tardi e con essa, spiega l’enologo Federico Giotto, si diffuse anche una certa “omologazione del gusto”.
Il Robbione esprime questo ritorno alla tradizione e ai sapori legati alle specificità di un territorio, non solo grazie i toni speziati tipici di Serrapetrona, ma anche con il nome: robbione veniva infatti chiamato l’arbusto dalle foglie rosso scuro che fino alla metà dell’800 cresceva spontaneo e veniva coltivato nel territorio di Serrapetrona. Da questo si ricavava il tannino, utilizzato per la concia delle pelli. L’arbusto andò sparendo quando per la colorazione delle pelli si diffuse l’utilizzo di sostanze chimiche.
Il Vernaccia Nera racchiude in sé la storia della Vernaccia: in origine, infatti, da questo vitigno si otteneva un vino “fermo” tra i più apprezzati delle Marche, come risulta da un annuario di fine ‘800 che ha ispirato il progetto Colli. La tecnica della spumantizzazione intervenne solo più tardi e con essa, spiega l’enologo Federico Giotto, si diffuse anche una certa “omologazione del gusto”.
Il Robbione esprime questo ritorno alla tradizione e ai sapori legati alle specificità di un territorio, non solo grazie i toni speziati tipici di Serrapetrona, ma anche con il nome: robbione veniva infatti chiamato l’arbusto dalle foglie rosso scuro che fino alla metà dell’800 cresceva spontaneo e veniva coltivato nel territorio di Serrapetrona. Da questo si ricavava il tannino, utilizzato per la concia delle pelli. L’arbusto andò sparendo quando per la colorazione delle pelli si diffuse l’utilizzo di sostanze chimiche.
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26/10/2006
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