Poco meno di un anno fa, la sfida contro i veneti dell'allora Maran (oggi esonerato a Brescia in serie B, al 5° posto in classifica per far posto a Zeman, preferitogli dal presidente Corioni) significava,  in caso di vittoria, la salvezza diretta della Fermana targata Cari senza disputa della doppia sfida play-out contro il Chieti.

Oggi invece, sterile, insignificante, passiva gara di un finale di campionato ormai privo di ogni utilità ai fini di classifca. Residuali le motivazioni per scendere in campo, relegabili a sorta di test per, magari, regalare qualche minuto di C1 a chi ha giocato meno.

"Ogniuno deve assumersi le propie responsabilità - ci afferma Vincenzo Mora - a partire da me. Io mi prendo le mie colpe e vado a testa alta. So che i ragazzi hanno dato il 99,9 per cento delle loro possibilità e credo sia normale capitolare qualche volta nell'uno contro uno conto avversari quali (riferendosi alla sfida contro la Salernitana) Di Vicino, De Cesare, Magliocco e Ferraro".

"Accettare l'incarico in estate? - prosegue - Non è stato affatto un errore. Ciò che mi ha rammaricato e mi rammarica è lo strappo insanabile città /dirigenza. Non voglio fare il ruffiano, anzi, avrei anche dei buoni motivi per gettare benzina sul fuoco visto l'esonero che mi ha riguardato nel dopo Genoa, ma non credo che criticare Battaglioni sia stata una buona cura per l'ambiente. Se nessuno si fa avanti e manifesta la volontà di metterci i soldi è evidente che bisogna accontentarsi di quello che c'è".