Analisi dellamministrazione pubblica nella provincia di Ascoli
Ascoli Piceno | Tre necessità: alleggerire la spesa, rafforzare la ferrovia e le reti telematiche, istituire il difensore civico. Fiore allocchiello, la partecipazione democratica
di Anna Laura Biagini
Qualità della vita è anche distribuire equamente le risorse. Il compito spetta all’amministrazione pubblica, garante del benessere dei cittadini. La dimensione della spesa pubblica, è uno degli indicatori principali, considerati nel Rapporto sulla qualità dello sviluppo provinciale. Servizi, sanità, organizzazione, innovazione. Come spende la nostra Provincia le risorse economiche?
Da fonte Istat ed Elaborazione Sbilanciamoci!, le Marche risultano circa a metà classifica in Italia, per spesa pubblica, con più attenzione per la sanità e l’istruzione, mano per ambiente e assistenza. La provincia di Ascoli nella regione, registra a sua volta un volume complessivo di bilancio di previsione, che negli ultimi 6 anni è stato sempre crescente, dovuto anche ad un aumento delle entrate.
66.309.000 euro di spesa nel 2004, di cui il 41,7% per amministrazione, gestione e controllo; 26,5% per l’istruzione; 15,5% per i trasporti e 5% per la gestione del territorio. Il restante 11% diviso tra cultura, turismo e sport, ambiente, sociale e sviluppo.
Per quanto concerne le infrastrutture, Ascoli si classifica 72ª tra i capoluoghi, mostrando debolezze in ambito portuale, aeroportuale e soprattutto ferroviario. Sono carenti anche le reti telematiche, il cui indice è crollato da 91,1 nel 1991, all’80, 2 del 2004, mostrando la poca attenzione mostrata per questo ambito, che in realtà, soprattutto nello sviluppo economico, giocano un ruolo chiave.
Nel settore trasporti, Ascoli conta un numero molto elevato di autovetture private circolanti e ben il 71% dei residenti, usa mezzi di trasporto per recarsi a lavoro. Per questo la Provincia è intervenuta con un’ottima campagna di incentivazione al trasporto pubblico, che solo in ambito extraurbano vanta 2152 fermate. Il progetto Togliti dal traffico, scegli il bus, incentiva i pendolari ad usare i mezzi pubblici, abbattendo i costi degli abbonamenti. Ed è ormai in fase progettuale l’elettrificazione della linea Ascoli-Porto d’Ascoli, con la realizzazione della metropolitana di superficie da S. Elpidio a San Benedetto.
Grave è infatti la carenza di collegamenti ferroviari continui e di qualità tra Ascoli e la costa. Come lo è la mancanza di piste ciclabili in città. Per un miglioramento del settore mobilità, sarebbe augurabile la nomina di un Mobility Manager, figura prevista dal Decr. Ministeriale Ronchi del 1998, che si occupi di ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti dell’ente locale, evitando il più possibile il mezzo privato, ed attuando un piano di spostamento casa-lavoro, che favorisca il soluzioni alternative.
Altra carenza è la mancanza di un difensore civico, che sia garanzia di giustizia. Egli sarebbe garante dell’imparzialità, segnalando abusi e disfunzioni anche della pubblica amministrazione. Nelle Marche, Ancona è l’unica ad averne uno provinciale, oltre al difensore civico regionale. Non manca invece una tutela agli immigrati, che hanno il loro Rappresentante nel consiglio Provinciale.
Un punto di forza dell’amministrazione, è infatti la partecipazione democratica. Il bilancio partecipativo è pratica diffusa nella nostra provincia e consiste in una sorta di democrazia diretta, che consente ad un’assemblea di cittadini, di decidere come suddividere il bilancio pubblico. Un caso esemplare è quello del comune di Grottammare.
La Provincia di Ascoli, con altri enti locali è nella Rete del Nuovo Municipio, impegnandosi a promuovere un rapporto tra cittadini e istituzioni, per prendere decisioni strategiche. Concretamente sono state fatti molti passi in questa direzione, tra cui la delega assessorile alla Partecipazione democratica, tra le competenze dell’Assessore Ubaldo Maroni; è stato istituito l’Ufficio della Partecipazione; è stato istituito un tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica.
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05/02/2006
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