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Deragliamento sulla linea adriatica

San Benedetto del Tronto | L’Associazione Movimento Pendolari dell’Adriatico dirama un comunicato stampa

 L’Associazione Movimento Pendolari dell’Adriatico comunica:

In relazione al deragliamento sulla linea adriatica nella stazione di Loreto, la nostra Associazione dirama il seguente comunicato:

“Più volte abbiamo denunciato la condizione disastrosa del trasporto ferroviario nella regione Marche, temendo per la nostra sicurezza.” commenta Luca Abeti - Presidente dell’Associazione Movimento Pendolari dell’Adriatico - “La vertenza che la Regione Marche ha aperto con Trenitalia in merito al contratto di servizio è il sintomo più evidente dell’abbandono in cui sono stati lasciati pendolari e i viaggiatori della tratta adriatica.”

“Nemmeno 20 giorni fa, il 21 Dicembre 2005, sempre nella stazione di Loreto un guasto ad un treno ha bloccato l’intera linea per oltre 3 ore, creando disagi a migliaia di passeggeri. Oggi si ripete lo stesso copione, oltretutto con un deragliamento, evidentemente senza che nessuno abbia preso provvedimenti al riguardo.”
“Come al solito ai passeggeri, per ore non è stata fornita nessuna informazione e nessuna assistenza da parte di Trenitalia.
Le cose sono migliorate solo dopo l’intervento della Protezione Civile marchigiana che, appena venuta al corrente dell’accaduto, ha fornito l’assistenza necessaria. Sembra infatti che le Ferrovie non abbiano avuto neanche il buon senso di avvertire la Protezione Civile di ciò che stava accadendo!”

“Ribadiamo con forza la nostra richiesta di dimissioni della dirigenza regionale del Gruppo Ferrovie dello Stato, per i disagi continui ed insostenibili a cui i viaggiatori Marchigiani sono soggetti negli ultimi mesi”.

“E’ inammissibile inoltre che i pendolari della tratta adriatica siano considerati da sempre di serie B. Nelle Marche, ad esempio, i pendolari viaggiano con treni che hanno oltre 50 anni; mentre l’Alta Velocità (TAV) è prevista praticamente dappertutto in Italia tranne che tra Bologna e Bari. Ci chiediamo perché, mentre nelle restanti regioni italiane si investono miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie, nelle Marche vengano trasferiti tutti i più vecchi treni d’Italia.”

“E mentre i prezzi dei viaggi crescono tacitamente tra supplementi e prenotazioni obbligatorie, i servizi ferroviari italiani peggiorano sempre di più. I Pendolari dell’Adriatico non ci stanno a pagare per un servizio che nei fatti non è tale e a viaggiare su treni che mettono a repentaglio le proprie vite.”

09/01/2006





        
  



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