La CIIP spa tra passato, presente e futuro
Ascoli Piceno | Per i cinquantanni dellacquedotto Pescara S.E. Montevecchi auspica non solo festeggiamenti, ma anche più educazione al consumo. Il Sindaco di Arquata chiede risposte, subito.
di Anna Laura Biagini
Durante la presentazione del programma per i festeggiamenti del 50° anniversario dellinaugurazione dellacqudotto del Pescara, oltre al Direttore Enrico Calcinaro che ha illustrato le iniziative, sono intervenuti altri importanti ospiti.
Tra di essi il Presidente della Ciip Paolo Nigrotti, che, dopo aver ringraziato i numerosi enti che hanno partecipato alla realizzazione della commemorazione (tra essi la Provincia, il Comune di Ascoli e di Arquata, la Comunità Montana, la Camera di Commercio ed altri), ha tracciato una breve storia dellapprovvigionamento idrico nel Piceno prima della costruzione dellacquedotto. Nigrotti ha ricordato come esistessero solo piccole opere che portavano lacqua, in quantità sempre limitate, al solo capoluogo lasciando isolate le frazioni nonché le aree rurali.
Questo finchè non furono individuate le sorgenti di Capodacqua e Pescara, le cui acque risultarono ottime da potersi adibire ad uso potabile. Nel 1929, per idea del dott. Vittorio Fraiese, con Decreto Prefettizio si costituì un consorzio, che diresse i lavori dellacquedotto e a cui aderirono fino a 43 comuni. A causa delle vicissitudini storiche, solo nel 1950 la nuova Amministrazione Consortile e il Sindaco di Ascoli Serafino Orlini, riuscirono a reperire i finanziamenti. Lacquedotto fu concluso nel 1955. Il 16 Ottobre dello stesso anno, con solenni cerimonie e la partecipazione dellallora Presidnete del Consiglio Giovanni Gronchi, fu inaugurata lopera che sottraeva iil territorio ascolano alla minaccia della siccità e della sete.
Sullimportanza sociale dellevento è intervenuto S.E. Silvano Montevecchi, Vescovo di Ascoli, che ha invitato a pensare ai luoghi dove lacqua è un privilegio, non un diritto. Per questo, sostiene Sua Eccellenza, dobbiamo imparare ad essere parsimoniosi. Le guerre del futuro si sa, saranno per lacqua. Allora ben vengano opere come lacquedotto, che segnano il cammino della civiltà perché fanno crescer tutti. Il Vescovo propone di educare alluso dellacqua già nelle scuole, poiché essa è Sorella Acqua, diceva S. Francesco, bene prezioso che la natura ci dà. Scelte sbagliate, possono rendere precario il futuro di chi viene dopo di noi. Con la natura non si può scherzare, la domanda è se avremo lumiltà di farlo.
Anche il Sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, interviene esortando i presenti, ma su un tema che egli stesso promette di trattare più ampiamente durante la cerimonia del 18 Ottobre nel suo paese. Petrucci ricorda come nessuno di quelli che costruirono lacquedotto, fu mai coinvolto in seguito alla costruzione, in attività della Ciip. Le popolazioni montane che hanno mantenuto pura lacqua, non hanno mai beneficiato di questopera. Il Sindaco, con toni accesi, chiede che si proceda allimbottigliamento dellacqua che non va nellacquedotto, ma che eccede ed va ad alimentare il fiume Tronto.
Anche se creasse solo 10 posti di lavoro, ci batteremo perché ciò avvenga, per integrare il reddito quasi inesistente degli ultimi 1500 abitanti, che non hanno ancora deciso di emigrare. Non vogliamo demagogia, la Provincia alla manifestazione ci dovrà una risposta che da troppo tempo rimanda. Le domande in Regione sono state fatte, solo la Provincia prende tempo da 13 mesi, senza motivo. Vogliamo una risposta, incalza Petrucci, che sia positiva o no, siamo stanchi di essere presi in giro, per sfruttare quella che è solo una goccia della nostra preziosa acqua. Se la Provincia non darà risposte, conclude Petrucci, non sarà bene accetta ad Arquata e parlo per tutta la popolazione che rappresento.
Listanza è lanciata, con fervore e decisione, ora non resta che aspettare la replica dei rappresentanti della Provincia, cui spetta lultima parola per attuare il progetto.
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13/10/2005
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