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FORM - Fondazione orchestra regionale delle Marche

| MACERATA - Dichiarazione del Presidente dell’Orchestra Prof. Renato Pasqualetti

di Renato Pasqualetti*

Con la FORM lavorano circa 90 persone; pochissimo personale amministrativo e numerosi  musicisti. Molti di questi Professori, bravi, giovani, marchigiani, a cui con impegno e dedizione abbiamo cercato di assicurare una continuità di lavoro che copre quasi tutto l’anno, costruiscono quasi interamente il loro reddito con il lavoro che hanno dalla nostra Orchestra.
 
Oggi rischiamo una situazione molto grave. Non solo perché un taglio drastico del FUS farebbe sprofondare la stessa FORM in una grave situazione finanziaria, che con grande fatica avevamo sistemato solo pochi mesi fa, ma perché rischiano moltissimo anche i Teatri marchigiani in cui la FORM presta la sua opera per tre le Stagioni Liriche: il Pergolesi di Jesi, le Muse di Ancona e lo Sferisterio di Macerata.
 
Il trasferimento del FUS nella nostra Regione per tutti i soggetti musicali (ROF, Pergolesi, Muse, Sferisterio, FORM, ma anche Fermo, Fabriano, Ascoli, Fano…) non raggiunge un terzo di quello del più piccolo degli Enti Lirici: uno scandalo, un mancato riconoscimento di una produzione di altissima qualità, un’offesa per la terra di Rossini, Spontini e Pergolesi; di Gigli, della Tebaldi, di Corelli e Bruscantini.
 
Oggi, un taglio di un solo Euro per le Marche, non solo sarebbe un dramma finanziario come per tutta la musica italiana, ma sarebbe un’ingiustizia assoluta, una cinica esecuzione di una realtà già maltrattata negli anni passati.
 
La voragine è quella degli Enti Lirici, a cui la stampa e la televisione nazionali prestano una continua attenzione, dimenticando spesso  realtà significative e virtuose.
Nulla più lo giustifica!!!  Se per la chiusura di un Ente Lirico il problema di fondo (come è giusto che sia) è quello della perdita di 200, 300 posti di lavoro, si deve sapere che per la crisi verticale del sistema dei soggetti musicali delle Marche, perderebbero lavoro sicuramente più di 700 persone!
 
Con assoluta certezza si può affermare che i soggetti musicali delle Marche nel loro complesso valgono sia artisticamente, che come forza lavoro impegnata, che come attrazione turistica, certamente più di un Ente Lirico sinfonico di medie proporzioni.
 
Come è possibile che questi ricevano mediamente 20 milioni di €uro dal FUS, mentre i soggetti musicali delle Marche nel loro complesso, ne ricevono meno della metà?
 
Come si può anche lontanamente immaginare un taglio alle Marche musicali, quando i nostri contributi dal FUS sono in pratica tagliati da sempre del 50% ?
Senza calcolare che un taglio di circa 2 milioni di €uro (il 35% del FUS marchigiano), che metterebbe a terra l’intero sistema musicale delle Marche, rappresenta il 5% del debito del solo Teatro della Scala. Un’inezia per i debiti degli Enti Lirici, un provvedimento esiziale per un’intera Regione.
 
Dalle Marche deve arrivare al Governo una forte protesta motivata sulla base di questi numeri e di queste motivazioni, contemporaneamente bisogna convocare immediatamente una sorta di “unità di crisi” a livello regionale per attrezzarci con un unico progetto rispetto all’ipotesi sciagurata che il Governo insistesse sul taglio al FUS previsto in finanziaria.

*Presidente FORM

13/10/2005





        
  



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