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Formazione professionale sotto la lente di esperti ed amministratori

| CIVITANOVA M. – Silenzi: “La formazione è decisiva in un mercato globale in cui le competenze valgono più d’ogni altra cosa.”

Il 58% di un campione di 231 disoccupati del maceratese, intervistati dopo aver frequentato un corso di formazione professionale, ha dichiarato di aver trovato un’occupazione a distanza di 12 mesi da quell’esperienza formativa.
 
E’ questo uno dei dati più interessanti dell’indagine commissionata dalla Provincia di Macerata per verificare l’impatto occupazionale delle attività finanziate e per valutare il grado di soddisfazione delle imprese e dei partecipanti ai corsi. I risultati sono stati presentati a Civitanova Marche, nella sala conferenze della locale Banca di credito cooperativo, in occasione di un convegno organizzato dalla Provincia stessa – d’intesa con la Regione Marche – sul tema “Diamo il voto alla formazione professionale”.
 
Sono intervenuti il presidente Giulio Silenzi, l’assessore provinciale Carla Monachesi, l’assessore comunale Nicola Canistro, il direttore generale dell’Armal, Fabio Montanini, il prof. Paolo Leon, docente di Economia pubblica alla Terza Università di Roma, il giornalista Paolo Benini (moderatore), nonché Daniela Pieri e Gabriele Levi, rappresentanti rispettivamente delle società “Cles” e “Disamis” che, assieme all’Istituto “Luigi Sturzo”, hanno compiuto l’indagine per conto della Provincia.
 
Il sondaggio ha coinvolto 231 disoccupati, 212 occupati e 20 aziende del territorio. A loro è stato sottoposto un questionario sulle attività formative finanziate con il Fondo sociale europeo nel biennio 2000-2001. Il gradimento degli intervistati è risultato piuttosto elevato e il cosiddetto “tasso di successo” dei corsi ha superato la soglia del 65%. I maggiori benefici si sono avuti per le donne, per i più giovani e per chi possedeva almeno un diploma.
 
“Dal 2001 a oggi molte situazioni sono cambiate – ha sottolineato l’assessore Carla Monachesi – ma pure la Provincia ha introdotto elementi nuovi nel campo della formazione e ha dato ampio spazio alla concertazione. Oggi credo che sia sempre più necessario migliorare la qualità della proposta formativa e, su questo aspetto, gli Enti gestori (che erogano oltre l’80% del servizio) possono far molto alzando il livello della loro progettazione. Non basta più la formazione ‘classica’, bisogna puntare – ad esempio – sulle cosiddette ‘esperienze in formazione’, che proiettano i giovani direttamente in azienda. E sono altrettanto importanti i voucher di formazione individualizzati che, già attivati, vorremmo utilizzare pure in altre situazioni”.
 
“La formazione è decisiva in un mercato globale – ha ribadito poi il presidente Silenzi – in cui le competenze valgono più d’ogni altra cosa. Nel tavolo di concertazione occorre, allora, stabilire i settori d’intervento e investire risorse per quelle professionalità richieste da condivise strategie di sviluppo”.
 
Il prof. Paolo Leon, infine, commentando l’indagine, ha fatto un’analisi dell’attuale mercato del lavoro e, fra i vari aspetti approfonditi, ha messo in evidenza l’importanza del fare formazione agli stessi “formatori”.

12/10/2005





        
  



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