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| CIVITANOVA M. – Lo psichiatra Zannoni :”Gatti ha una personalità antisistemica e oggettuale”


 “Guglielmo Gatti, al di la’ della sua presunta colpevolezza o innocenza, ha una personalita’ che poco si adatta alle regole di qualsiasi sistema sociale. Mancano nella sua struttura mentale, le capacita’ di adattamento “sistemico”, vale a dire che mancano quelle capacita’ di adattamento anche parziale alla sola idea di rispetto delle regole fondamentali della vita collettiva.
 
Questo e’ un elemento isolato,ma veridico, nel quadro valutativo complessivo di personalita’ che vivono al confine tra normalita’ e patologia” E’ quanto afferma lo psichiatra ex primario ospedaliero e criminologo nonche’ da poco nominato consulente scientifico della difesa e perito aggiunto della Procura della Repubblica di Macerata, Gino Zannoni, formatosi tra le fila della scuola romana di psichiatria comportamentalista (R.E.T.) di Cesare De Silvestri.
 
“Ho avuto modo di analizzare diversi elementi di fondamentale importanza sui comportamenti e la personalita’ di Guglielmo Gatti, deducendo anche che “ ci troviamo ancora una volta di fronte ad una personalita’ di tipo borderline, indefinita e dal profilo tendente alla schizzoaffettivita’. Quella di Gatti si puo’ inquadrare nell’ambito di una personalita’ conflittuale, introversa, in cui si alternano momenti di gioia a momenti di inettitudine e di annientamento della sua volonta’ e che per questo portano spesso il Gatti a mettere in atto comportamenti che conducono spesso all’inconcludenza delle stesse sue intenzioni ed azioni .”
 
“All’interno di questo quadro personalitario seguito da conseguenti istanze comportamentali – prosegue Gino Zannoni – puo’ maturare un’istinto di tipo onirico-onnipotente, nel quale vengono piu’ o meno consapevolmente annientati i valori naturali fondamentali dell’uomo, quali la vita e l’amore, per lasciare automaticamente il posto a valori fittizi e puramente fantasmagorici, quali principalmente il desiderio di dominio oggettuale assoluto nei contronti degli altri, per il quale diventa necessario idealizzare uno spazio psichico e un “modus vivendi” astratti e avulsi dalla realta’ , alimentati da un necessario stato di solitudine e ricchezza materiale”.
 
“Ci troviamo di fronte ad una personalita’ capace di sistematizzare qualunque forma di delirio e di adattarla alle esigenze circostanziali, pericolosa anche perche’ capace di oggettualizzare qualsiasi forma di rapporto interpersonale.In base a questi elementi di valutazione scientifica, la personalita’ di Guglielmo Gatti rientra nella casistica delle cosiddette “psicopatologie dei deliri sistematizzati”, ovvero in quella capacita’ (di natura patologica) di adattamento forzato delle proprie istanze deliranti a quella che nell’ottica alterata del soggetto in questione risulterebbe essere piu’ vicino al significato di “realta’” . In questo tipo di personalita’ si annienta ogni forma di coscienza del significato morale e sociale di autorita’ e dunque, proprio la privazione di questo valore, rende talvolta l’individuo potenzialmente capace di compiere atti di rilievo criminale.”- conclude Zannoni, che sta gia’ scrivendo un libro su Gatti per conto delle edizioni Jovene di Napoli e che e’ gia’ autore di numerosi studi tecnici in ambito criminologico tra cui la “Psicopatologia dei deliri sistematizzati” , best-seller della letteratura scientifica edito dalla stessa casa editrice partenopea.
 

27/09/2005





        
  



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