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Decoder Sky: interviene l’Authority

| L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha preso atto delle comunicazioni di Sky Italia sulla possibilità di recesso da parte degli abbonati e sull’avvio di negoziazioni con i costruttori di decoder.

Come ‘recita’ un comunicato dell’Authority, “il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha esaminato le problematiche in materia di utilizzo dei decoder prendendo atto delle comunicazioni di Sky Italia s.r.l. sui seguenti punti:
- possibilità di recesso da parte degli abbonati che non intendono continuare a fruire del servizio Sky con nuovi decoder;
- avvio delle negoziazioni con i costruttori di decoder;
- facilitazioni di Sky agli abbonati per le seconde abitazioni.
L'Autorità, fermo restando il rispetto della normativa vigente, ha invitato Sky Italia a formare un tavolo di confronto con le associazioni dei consumatori per esaminare i problemi connessi all'utilizzo del decoder con sistema NDS per l'accesso ai programmi televisivi via satellite”.

Fin qui il comunicato dell’Authority, che dunque ha posto alcune prime condizioni a Sky in merito alle roventi questioni sul tappeto e cioè alla sostituzione obbligatoria del decoder Seca 2 a fine anno con il suo Skybox a tecnologia NDS (con conseguente fine delle trasmissioni in Seca) e a diversi altri problemi collegati al sistema NDS, come quello che lega Sky per la produzione dei decoder a sole cinque aziende (tra cui Amstrad, Philips, Pace, Thomson) o la possibilità di sintonizzare con lo Skybox solo 20 canali ‘free’ (ora la promessa, come è noto, è di arrivare a 300), o ancora le questioni legate alla ‘common interface’.

Di diverso tenore i commenti delle associazioni dei consumatori. Adiconsum, in partciolare, “esprime stupore circa le dubbie decisioni prese dall’Autorità per le Comunicazioni in merito al comportamento assunto da Sky per il passaggio dall’accesso condizionato Seca 2 al Nds. La decisone presa da Sky e avallata dal Garante per le Comunicazioni, di permettere agli abbonati non soddisfatti del nuovo decoder NDS di rescindere il contratto, non è certo una concessione ma è semplicemente l’applicazione morbida di quanto prevede il Codice Civile che vieta la modifica dei contratti unilateralmente… La scelta del Garante è quindi a tutto vantaggio di Sky ed è riduttiva nei confronti del Codice Civile.

La decisione presa da Sky, su invito dal Garante, per risarcire chi non può più utilizzare un proprio decoder più sofisticato, offrendo ad un prezzo scontato (€ 129,00) un ulteriore decoder oltre a quello concesso gratuitamente è veramente ridicola. È la negazione della legge sul decoder unico, dato che l’utente per vedere tutti i programmi provenienti dal satellite dovrebbe utilizzare tre decoder, continuando per di più, ancora a spendere.

Sky impegnandosi ad aumentare da 20 a 300 i canali memorizzabili, oltre quelli preimpostati, conferma che il proprio decoder non rispetta quanto previsto dalla legge sul decoder unico che, ricordiamo, autorizza la distribuzione nel nostro Paese solo di decoder che permettono la ricezione di tutti i programmi radio-televisivi sia in chiaro che criptati”.

Da parte sua, AltroConsumo ha ribadito che "l'ovvia necessità di combattere la pirateria non può essere usata come argomento valido per una illegittima restrizione della pluralità dell'informazione. ll progresso tecnologico dovrebbe garantire al consumatore un utilizzo sempre più vasto degli strumenti a disposizione, cosa che con Skybox non è avvenuta". "Ci auguriamo che alle promesse seguano ora i fatti - ha commentato Paolo Martinello, presidente dell'associazione - . È importante che sia arrivato un chiaro segnale di censura rispetto alla evidente violazione della concorrenza e all'abuso di posizione dominante causati dall'operazione Skybox".

(Fonte: Millecanali)
 

18/10/2004





        
  



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