Europa allargata, ma ancora con il passaporto
| BRUSSELS - Le regole per la libera circolazione delle persone nell'Unione Europea, nei 10 nuovi Stati in vigore solo nel 2006.
di Teresa Antonelli
Le regole del Trattato di Schengen, cioè la libera circolazione delle persone nell'Unione Europea, entreranno in vigore nei 10 nuovi Stati solo nel 2006.
Fino a quella data, per entrare o uscire dai territori dell'Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Cipro, Rep. Ceca, Slovenia, Malta, sarà ancora obbligatorio il passaporto, anche se da tempo sono stati aboliti i "visti" temporanei.
L'Euro verrà accettato per gli acquisti e nei ristoranti, ma per quasi tutti i Paesi entranti l'adozione della moneta unica non avverrà prima di due/quattro anni. Per evitare di destabilizzare l'euro, i nuovi entrati aderiscono ad un sistema di cambi fissi (SME 2) che consente una fluttuazione massima rispetto all'euro del 15% (in più o in meno). Come sottolineano gli osservatori, sarà proprio la capacità d'acquisto dei cittadini, in rapporto agli salari, a misurare le sacche di povertà dei paesi europei.
Finora le regioni più arretrate erano dislocate in Grecia e in Spagna (con un occhio al sud Italia), con un prodotto interno lordo per abitante pari al 55% della media complessiva, ora i riflettori si spostano in sei distretti polacchi., con una percentuale di Pil per abitante pari al 29% del totale.
Intanto a Strasburgo seduta solenne del Parlamento a 25.
Il Presidente Pat COX ha aperto a Strasburgo la seduta solenne (ultima sessione della quinta legislatura del Parlamento Europeo) affermando, come riporta la nota stampa del Parlamento, che per lui « è un dovere molto piacevole aprire questa Plenaria che raccoglie i 626 membri eletti del Parlamento e i 162 nuovi membri dei dieci nuovi Stati che hanno aderito all'Unione europea». Ricordando le parole pronunciate dal Premio Nobel per la letteratura Seamus Heaney il primo maggio scorso, il Presidente ha affermato che questo «è un ritorno a casa».
E' un momento di speranza, un momento che dimostra come «la volontà delle Istituzioni e degli Stati membri può portare a veri risultati a vantaggio di tutti». La vicepresidente della Commissione Loyola de PALACIO ha voluto esprimere innanzitutto la sua forte emozione. « oggi finalmente si realizzano molte ambizioni e molte speranze» con cui vengono superate le «cicatrici brutali che per molti anni hanno provocato un'artificiale divisione della nostra Europa, che aveva la propria origine nella guerra e che ha lasciato molti Paesi europei separati da questo muro della vergogna».
Il XXI secolo, ha proseguito, è quello che vede finalmente l'Europa come protagonista fondamentale in ambito internazionale e pertanto «dobbiamo concludere il più presto un accordo sul trattato costituzionale.
Günter VERHEUGEN , commissario responsabile dell'Ampliamento ha poi voluto controbattere ad alcune opinioni molto diffuse e popolari. In primo luogo «non è vero che l'integrazione europea è un progetto perdente», questa adesione è stata il desiderio, la volontà dichiarata dei popoli. Inoltre, «questo grande allargamento non indebolisce l'Europa», la rende molto più forte, più forte politicamente e più forte economicamente.
Non negando che vi siano dei problemi e dei rischi, il Commissario ha affermato che le possibilità e l'eventualità di molti miglioramenti «ci incoraggiano moltissimo e dunque non si deve prestare il fianco al pessimismo». In terzo luogo, «essere parte di questa Unione europea non significa rinunciare alla propria sovranità o alla propria identità nazionali».
Nessun Paese preso singolarmente - ha proseguito - può affrontare le conseguenze della globalizzazione, può ottenere l'equilibrio di quella che è la crescita e la giustizia sociale, può vincere la lotta contro il terrorismo e la criminalità internazionali.
Questo, ha concluso, possiamo raggiungerlo soltanto assieme e «la sovranità nazionale può essere sempre difesa se viene considerata un bene di tutti
Approvazione della Commissione con 30 membri
Il presidente Romano Prodi presenta alla Plenaria i dieci nuovi membri dell'Esecutivo che, come previsto dal trattato di adesione, affiancheranno gli attuali commissari senza disporre di un portafoglio individuale, vista la natura transitoria e la brevità del loro mandato che scade il 31 ottobre 2004.
A partire dal 1 novembre inizierà il mandato di cinque anni della nuova Commissione composta da 25 membri (un Commissario per Stato Membro), il cui presidente sarà indicato dal Consiglio europeo scaturito dalle elezioni di giugno.
L'Aula commemora i padri fondatori: Jean Monnet e Altiero Spinelli
Jean Monnet fu colui che ispirò (9 maggio 1950) la dichiarazione di Robert Schuman, a seguito della quale fu creata la prima delle Comunità europee: la Comunità europea del carbone e dell'acciaio.
Quest'anno ricorre il ventennale del progetto di trattato sull'Unione Europea, di cui Altiero Spinelli (firmatario del Manifesto di Ventotene, atto fondante del federalismo europeo) fu il promotore e che diede il via, a partire dall'Atto Unico del 1986, ad un lungo processo di revisione costituzionale tuttora in corso.
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05/05/2004
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