Usura: aspetti criminologici, sociali e morali
San Benedetto del Tronto | Il convegno si è tenuto presso la sala consiliare. Analisi etica e statistica di una piaga che da anni assilla la nostra civiltà.
di Emidio Lattanzi
Gli aspetti criminali dell'usura, ma soprattutto quelli morali e sociali sono stati i temi affrontati nel convegno, tenutosi ieri 14 maggio, presso la sala consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto. Il convegno "Usura Aspetti criminologici social morali", organizzato dalla Fondazione Mons. Francesco Traini contro l'usura, e dall'Onlus, ha visto una larga partecipazione. Presenti in sala, tra gli altri, il comandante interinale dei Carabinieri Marche Perrone, il comandante Cipolletta, il vice comandante della Capitaneria di Porto Piccioli, l'On. Scaltritti, il comandante della Guardia di Finanza De Chiara, e quello della Polizia Delle Grazie.
Il dott. Aldo Manfredi, magistrato e docente di procedura penale presso l'Università di Teramo, ha introdotto e presentato i quattro relatori: il prof. Mauro Catenacci, titolare della cattedra di Diritto Penale presso l'Università di Teramo, il tenente colonnello Francesco D'Amelio, comandante del reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Ancona, il dott. Giovanni Staiano, responsabile dei servizi legali dell'A.B.I., e Padre Massimo Rastrelli, presidente della consulta nazionale antiusura.
Il saluto iniziale è spettato alla signora Irene Franconi Malavolta, presidentessa della Fondazione, che ha sottolineato nel suo breve discorso d'apertura come sia necessario conoscere i risvolti criminali e morali dell'usura, e di quanto le varie associazioni ed i vari istituti bancari, siano impegnati per aiutare le vittime ad uscirne.
Quindi è stata la volta del Vescovo Mons. Gervasio Gestori: "Uno dei mali di tante persone del nostro tempo, ma non solo ha spiegato è quello della smania di guadagnare, e dell'assillo del possedere. Si pensa che una vita sia riuscita, quando si ha molto. Si confonde l'essere con l'avere e l'illusione conduce a ritenereche si possa vivere meglio ed essere di più, se si possiede di più. La sana esperienza smentisce questo modo di pensare, e la Chiesa contesta decisamente questa mentalità".
Il Vescovo ha sottolineato quanto il lavoro e la ricchezza da esso prodotta, siano un bene per l'uomo, ma non possono dare da soli il senso della vita, che può arrivare soltanto quando questa viene impostata in un giusto rapporto con gli altri e con Dio. "Il cristiano ha continuato il Vescovo deve essere convinto che la sua ricchezza deve scaturire dalla misericordia, e che un uomo si sente in pace quando sa donare".
A fare gli onori di casa, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, c'era il sindaco Domenico Martinelli: "Ringrazio la Fondazione ed in primo luogo la sua presidentessa Malavolta, per aver proposto a tutti noi questo momento di riflessione su un dramma che viaggia "sottotraccia", dal momento che se ne parla poco, e soprattutto ne parlano poco le vittime. Esistono varie leggi che si occupano esplicitamente di questo dramma e che portano soccorso, anche economico, alle vittime, ma ciò non ha impedito al fenomeno di rimanere radicato nella nostra società con situazioni talmente gravi nel mezzogiorno che ripugnano alla coscienza civile di ogni cittadino onesto".
"L'usura è un vampiro ha continuato Martinelli succhia il sangue degli italiani onesti, impoverisce il nostro Paese, perchè, oltre a rapinare chi produce ricchezza scoraggia gli investimenti che le imprese italiane e straniere potrebbero programmare nelle nostre città".
Il prof. Catenacci, ha spiegato come la concezione di usura sia variata nel corso del tempo. "Nel primo codice italiano non costituiva reato, dal momento che secondo l'ideologia liberale, un contratto tra due libere coscienze non poteva essere in alcun modo criminalizzabile. Cosa più che mai sbagliata, dal momento che quando si incontrano due volontà per un patto usuraio, una delle due non è sicuramente libera, dal momento che è costretta dall'impossibilità di accedere ad un credito. Dalla fine degli anni 80 in poi, lo stato si è sensibilizzato maggiormente introducendo via via nuove leggi fino alla 108 del 1996, che ha inserito gli istituti bancari nel programma di recupero delle vittime dell'usura".
Il Tenente Colonnello D'Amelio, ha mostrato alcuni dati, sottolineando quanto le denunce per usura siano scese, cosa che paradossalmente non rappresenta un aspetto positivo. D'Amelio ha ricordato come la sensibilizzazione fatta negli anni passati dell'usura, abbia abbattuto il muro del silenzio delle vittime, che troppo spesso tacevano i torti subiti per vergogna. Ora quel processo di sensibilizzazione si è fermato, ed il numero di denunce è sensibilmente diminuito. Anche il militare ha ripercorso le tappe storiche dell'usura in Italia ed in Europa, evidenziando come ancora oggi alcune realtà europee non diano al reato la giusta importanza. "Nel principato di Monaco ha spiegato D'Amelio il reato d'usura è sconosciuto, in Francia viene contemplato ma non rientra nelle statistiche criminali, mentre nella Repubblica di San Marino non costituisce crimine".
Anche il responsabile dei servizi legali dell'A.B.I., il dott. Giovanni Staiano, ha riferito che l'attenzione sull'usura in questi ultimi anni è venuta meno, ma ha anche affermato quanto gli istituti bancari siano sensibili a questo fenomeno. Sono stati difatti stanziati 578 miliardi di euro, che sono a disposizione di artigiani e piccoli imprenditori, sempre sulla scia della legge 108, al fine di scoraggiare le piccole realtà a rivolgersi ad usurai. "Gli istituti ha tenuto a sottolineare Staiano hanno accelerato i tempi di decisione per l'assegnazione di un mutuo. Ora nell'arco di 30 giorni le banche sono in grado di dare al richiedente una risposta, senza dover passare per lunghe trafile burocratiche".
Ultimo a prendere la parola è stato Padre Massimo Rastrelli, da anni impegnato in prima persona nella lotta al fenomeno dell'usura a livello nazionale: "Quando ho iniziato questa battaglia, era stupito del fatto che neppure la Chiesa considerasse l'usura. Si era venuta quasi a creare, negli anni passati, la persuasione che questa piaga non esistesse. Nella mia campagna ho coinvolto tutti, il cittadino, affinchè non si indebitasse, l'abbiente, affinchè aiutasse le persone in difficoltà a non entrare nel baratro dell'usura, e soprattutto lo Stato. Sono stato l'unico sacerdote, dopo don Sturzo a parlare in una camera del parlamento".
"In Senato ha continuato Padre Rastrelli ho invitato tutti a rendere sconveniente l'usura, e dopo una serie di interrogazioni parlamentari, si è riusciti a far approvare la legge 106. Un caso unico, dal momento che la legge è stata approvata a camere sciolte, ed è stato il segnale che gli aspetti morali hanno avuto più importanza di altri fattori". Il sacerdote ha anche richiamato l'attenzione sul gioco d'azzardo, condannando quella che definisce "una macchina che rappresenta la rovina per i poveri, pensionati, giovani e casalinghe".
|
15/05/2004
Altri articoli di...
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

Una serata di emozioni e scoperte

Betto Liberati