L'Europa di Prodi
| Visto dall'alto il Teatro delle Muse di Ancona faceva un certo effetto.
di Teresa Antonelli
Gente assiepata in ogni angolo, in piedi, per accogliere lui, l'uomo simbolo dell'Europa: Romano Prodi giunto nel capoluogo dorico per aprire la campagna elettorale per le europee della lista Uniti per l'Ulivo, supporter ad una candidata di lustro come Luciana Sbarbati.
Sorridente e particolarmente a suo agio, il presidente della commissione europea ha accolto con evidente compiacimento lo scrosciare degli applausi che hanno salutato il suo arrivo in teatro. Altrettanto affettuosamente è stata accolta la Sbarbati, giunta con qualche attimo di ritardo sul palcoscenico trattenuta com'era dai sostenitori.
A fare gli onori di casa il Sindaco Sturani, mentre a Paolo Traini, direttore del Corriere Adriatico, il compito di moderatore di un dibattito che partendo dalla presentazione del libro dell' eurocandidata dei Repubblicani Europei "L'Europa e la sfida dei nuovi diritti di cittadinanza: asilo, immigrazione e integrazione", si è incanalato nei meandri delle principali questioni che il nuovo parlamento europeo si troverà ad affrontare dopo il 13 giugno.
"Abbiamo sviluppato in cinquant'anni di costruzione europea ha dichiarato Prodi - un'esperienza politica e istituzionale che ci ha permesso di allargare da sei a venticinque, e domani forse fino a trenta membri, la nostra Unione e che costituisce il più riuscito e straordinario esempio di democrazia sovranazionale.
L'Unione che abbiamo costruito è il frutto di un lungo paziente dialogo, della continua e spesso difficile ricerca di un superiore e comune interesse e di un più alto e stabile equilibrio nel quale ciascuna parte possa riconoscersi.
Dal Baltico ai Balcani, l'Europa sta dimostrando in modo tangibile quanto essa sia in grado di fare , come potenza regionale, per la sicurezza e la stabilità internazionali. In questa prospettiva le sfide successive saranno quelle del Mediterraneo e dell'arco dei paesi che si collocano immediatamente al di là delle frontiere dell'Europa unificata. "
Romano Prodi sottolinea le differenze ancora persistenti nell'Unione e le ulteriori sfide di un futuro già presente, la fiducia nell'ormai prossimo accordo sulla Costituzione europea e il risultato fin qui deludente degli obiettivi che l'Unione si è data con il trattato di Lisbona (nuove politiche di crescita sostenibile, più ricerca, più occupazione, più investimenti sociali, più coesione territoriale).
Ma è il concetto di una Europa comune e condivisa che rimane comunque prioritario.
L'incontro si conclude e si accendono i commenti.
Per il Presidente della Regione Vito D'Ambrosio ciò che è scaturito dal dibattito è il senso di una identità europea che si identifica nel valore di ogni stato membro dell'Unione, nel concetto di una sfida comune da affrontare per formare una entità più alta, più forte e più capace di competere.
Per il candidato a presidente della provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi è mancato invece, nel commento sulla pace, un chiaro riferimento al ripudio alla guerra, come principio fondativo da iscrivere nella nuova costituzione europea, quale regola primaria di quella libertà che vuole essere uno spazio privilegiato della speranza umana.
Per il cittadino comune venuto ad Ancona per vedere "da vicino" un personaggio politico così importante, non tutto è stato chiaro. Quello che lo ha colpito è che dall'Europa non si torna indietro e che è all'Europa che i giovani devono guardare per capire il proprio futuro.
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14/05/2004
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