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Intervista con "1 maggio"

| E' stato bello conoscere un personaggio così singolare...

di Adamo Campanelli

Ho lasciato la settimana scorsa "25 aprile"…era il suo compleanno, ho trascorso con lui una bella giornata.

Vedo la mia agenda degli impegni…ed ad un certo punto l'occhio cade su un numero rosso: "1 maggio!".

Cavolo! avevo dimenticato che dovevo andare da lui per intervistarlo, la settimana scorsa poi per telefono, mi aveva detto chiaramente che sarebbe stato impegnato tutto il giorno…speriamo che non sia andato via!

Corro da lui, abita in una zona industriale, un pò triste per la verità, in ogni caso, suono e fortunatamente mi risponde.

E' ancora in accappatoio quando mi fa entrare, e mi dice che mi darà per l'intervista solo il tempo necessario che serviva a lui per vestirsi.

Pensavo fra me e me, che era un pò "stronzetto", ma del resto è anche vero che "il tempo è denaro!"

Mi fa accomodare in cucina e mentre lui sta in camera che si prepara parliamo a distanza.

Qual è l'appuntamento così importante a cui doveva andare? Gli e lo chiedo, e mi dice che c'era a Roma, un concerto tutto dedicato a lui.

"Sei proprio importante allora!"- gli dico spontaneamente-

"E che pensavi, di parlare con 2 maggio?"- mi dice -.

Ok, io come sempre non capisco le battute e faccio finta di niente, un po' offeso…

Mentre si fa la barba, dallo specchio del bagno mi guarda e mi dice:"Senti, ma non te la devi prendere, io sono fatto così, sembro scorbutico, e stronzo, ma in realtà, la vita mi ha temprato nel carattere."

"Ho sempre lavorato e combattuto insieme ai miei compagni per affermare i nostri diritti, raggiungere obiettivi, migliorare la nostra condizione, nessuno mai mi ha messo "i piedi in testa", quindi devi capire la mia durezza da dove nasce…"

"Ha scelto me"- continua lui- "Nell'agosto del 1891 il congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles  per rappresentare ogni anno la "festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà".

"Io sono fiero di questo"- mi dice- al che io gli domando a che prezzo lui ha avuto tutta questa popolarità…

"Purtroppo come per tutte le cose, c'è sempre un prezzo da pagare…"- mi dice- "Nel lontano 1886 a Chicago ci furono molti martiri che si sacrificarono per me e la mia posizione, senza parlare della tua nazione: l'Italia, in cui, dopo un periodo in cui si decise di eliminarmi, in seguito nel 1947, undici morti e oltre cinquanta feriti furono mitragliati da una banda di folli a Porta…Portella della Ginestra, mi sembra di ricordare…"

"Scusa"- gli faccio io -"ne parli in maniera così distaccata…sembra che non te ne importi niente…"
"Ti sbagli, caro giornalista"-mi dice -"Per forza le lacrime degli occhi sono più dolorose di quelle del cuore?"

Avrei voluto tagliarmi la lingua, dopo la risposta che mi era stata data, del resto aveva ragione, ancora dentro di me c'erano le immagini di "25 aprile" che piangeva le sue vittime…

"Non volevo darti dell'insensibile"- gli dico io.

"No problem!"- mi fa lui- con un improbabile accento americano…

"1 maggio", era quasi pronto, immaginavo che si mettesse giacca e cravatta, invece…jeans larghi doppia maglietta corta/lunga e scarpe sportive…

Una domanda, vedendolo così, mi sorge spontanea:"Ma non sei l'ospite d'onore al concerto?".
"Si"– mi fa lui- "Vai vestito in quel modo?"- gli faccio io.

"Certo, che pensavi che andavo in giacca e cravatta?", "Veramente si…"- gli faccio io.

"Carissimo! Mi fai proprio ridere…secondo te tutto quello che è stato per farmi diventare quello che sono, anche per chi è stato fatto?"

"Non lo so…"

"Per voi giovani ovviamente, e per tutti quelli che come te dovranno combattere con il futuro per affermarsi nel mondo lavorativo"

"Io e gli altri dal canto nostro abbiamo fatto parecchio per aiutarvi, ora tocca a voi sapere utilizzare il vostro talento nel migliore dei modi"

"Concludendo, visto che si è fatto tardi,…potevo andare al concerto tra i giovani vestito da vecchio, io poi che giovane lo sono sempre?"

"Hai ragione"- gli faccio io con un sorriso- "Grazie dell'intervista, ti saluto"

"Prego figurati…ah! Vuoi venire con me? c'è un posto in macchina se vuoi…"- mi dice-

"Ok grazie!" - gli faccio io- carico di gioia, primo per aver conosciuto una persona "unica", secondo per poter assistere al concerto gratis…anche se poi ho scoperto che gratis, il concerto lo era già!...Sigh!...

01/05/2004





        
  



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