Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Molte domande sulle elezioni dei comitati di quartiere

San Benedetto del Tronto | Roberta Giorgini si pone, e propone più di un quesito sullo svolgimento delle elezioni e interroga Gaspari.

di Roberta Giorgini

Leggendo gli articoli sulle elezioni del Comitato di Quartiere del paese alto pubblicati in questa settimana dai quotidiani, mi sono sentita ribollire il sangue, soprattutto per quello apparso sul Resto del Carlino a titolo "Quei soldi glieli ridiamo noi".

Sono Roberta Giorgini, abito al paese alto, dove sono nata circa 40 anni fa. Domenica 21 marzo, dopo aver celebrato il funerale di mio padre, mi sono recata a votare, e, con mio grande rammarico, ho notato che la cerimonia funebre non era certo la cosa più penosa a cui avevo assistito. In quella giornata. Urla, strepiti, bestemmie e minacce, e tutto questo per il rinnovo di un comitato di quartiere, per il quale anch'io ero candidata.

La cosa mi ha stupito assai, ma il bello è venuto nei giorni successivi, quando parecchi amici e vicini di casa mi hanno riferito che ad aspettarli fuori dalla chiesa, o all'entrata della sede elettorale, c'erano parecchie persone, pare strettamente imparentate con gli appartenenti al vecchio comitato che, nell'invitarli a votare, dicevano a tutti che io, data la mia situazione familiare, non volevo essere eletta, e quindi era preferibile dirottare il voto su altri.

Ora, nessuno ha fatto nomi, ma dai racconti so per certo che le suddette persone hanno stazionato tutto il giorno in zona, lavorando alacremente per essere elette, anche organizzando staffette per portare a votare anziani e impossibilitati a venire autonomamente. Ma a questo punto, visto l'interesse vivo, troppo vivo, che tali elezioni hanno suscitato, viene voglia di andare più a fondo, di fermarsi a pensare per un attimo.

Tutta la situazione è cosi confusa che nasce spontanea una domanda, o forse più d'una:

-Ma è sicuro che il signor Gaspari, che so essere persona attenta alla trasparenza ed al rispetto delle regole, di di poter difendere in toto l'operato del comitato di quartiere? Da quello che si sa pare che esso non abbia mai presentato rendiconto finanziario delle entrate e delle uscite, le poche risultanze di spese sono approssimative e, cosa ancor più assurda, nel consiglio dell'11 marzo il comtato di quartiere, decaduto ormai da tre settimane, devolveva in beneficenza gli ultimi 5.000 €.

-Ma tutto questo è nella legalità? Può un qualsiasi organismo, dopo essere decaduto, compiere atti oltre l'organizzazione delle operazioni di voto?

-E soprattutto, può un comitato di quartiere dare in beneficenza denaro destinato dal Comune alle attività del quartiere?

-Non sarà stato questo un ulteriore atto di "campagna elettorale", una sorta di captatio benevolentia?

-E perchè incolpare il Comune per aver richiesto dei soldi? Non ha forse esso azione di controllo sull'attività dei comitati di quartiere?

-Come si fa ad affermare che le elezioni si sono svolte in maniera democratica, alla luce delle dichiarazioni del Giudice di Pace, e considerando che i seguaci del comitato di quartiere  uscente, per tutto il tempo (loro si gufi e barbagianni), erano fuori ad indirizzare voti e preferenze?

-Che c'è sotto? Non ha anche lei, signor Gaspari, la sensazione che c'è stata, quanto meno, superficialità e poca trasparenza nella gestione di cui parliamo e che questi signori avranno di una coperta sempre più grande?

Io ho intenzione di cercare risposte chiare a precise domande, e lei?

P.S. Per la serie "ridiamoci su" non la insospettisce ulteriormente il fatto che i rieletti del vecchio comitato abbiano festeggiato con una cena a base di porchetta in un bar chiamato... Pinocchio?

05/04/2004





        
  



3+3=

Altri articoli di...

ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati