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Giuseppe Jaconi replica al Capogruppo di AN, Galiè

San Benedetto del Tronto | “Deve esserci una differenza tra chi difendeva il nazifascismo e i forni crematori e chi ha versato il sangue per sconfiggere l'orrore e le ingiustizie”.

di Giuseppe Iaconi

E' davvero sconcertante il parlare a vanvera, in beata inconsapevolezza, del capogruppo di AN Galiè sul sacrificio dei Partigiani e il RSI e X MAS. Galiè  non può associare, in modo improbabile, Partigiani, X Mas e Repubblica di Salò manipolando brutalmente la storia. 

Il 25 aprile è la festa della Liberazione.

La Liberazione conquistata dai Partigiani italiani per l'affermazione e la difesa della dignità e della libertà dell'uomo.

I Partigiani, congiuntamente alle forze anglo-americane, hanno sconfitto gli aguzzini del nazifascismo, della Repubblica di Salò, la X Mas e tante altre brutture di quel tempo.

Il 25 aprile è il riconoscimento a tutti i combattenti caduti in modo onorevole nei campi di battaglia, che sognavano una Patria democratica liberata dai fascisti.

Ho il massimo del rispetto verso chi ha perso la vita in qualsiasi guerra; però, deve esserci una differenza tra chi difendeva il nazifascismo e i forni crematori e chi ha versato il sangue per sconfiggere l'orrore e le ingiustizie, per costituire l'attuale libera Repubblica Italiana.

Signor Galiè è' lecito che la storia la scrivano i vincitori, non vedo grosse menzogne o manipolazioni che hanno stravolto la verità. Onestà intellettuale fede nazionalista, davvero, ne abbiamo un tristissimo ricordo. 

Allora anche Hitler, Saddam e loro compari per esempio, secondo lei signor Galiè, meritano riconoscimenti, feste internazionali e medaglie d'oro?

Non scherziamo, davvero. Dopo quel 25 aprile l'Italia è stata ricostruita attraverso una Costituzione che riconosce quella storica data come festa nazionale.

Quel 25 aprile appartiene ai Partigiani d'Italia, purtroppo per lei Galiè, tutti dobbiamo essere orgogliosi di festeggiarla in modo solenne. Signor Galiè se lei, invece, insieme a qualche amico nostalgico vuole stabilire un'altra data per festeggiare la Repubblica di Salò, la X Mas o piuttosto qualche aguzzino morto mentre attizzava cadaveri dentro qualche forno d'Auschwitz o compiva rappresaglie lo può fare, non confondiamo, però, i sacri valori di chi è caduto per la Resistenza.

Dopo quel 25 aprile non ci sono restrizioni, vige la libertà personale, ciò che non c'era prima. Quando il suo partito riuscirà a riformare una Repubblica Sociale Italiana, si vedrà quali date festeggiare e se cancellare il 25 aprile. Ad oggi, però, appare del tutto improbabile. Certo il 25 aprile non l'accalora signor Galiè sapesse quanto mi rattrista, invece, il solo pensiero della Repubblica di Salò, i nazifascisti, i forni crematori ecc.

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Portavoce dei Verdi con familiari Partigiani

30/04/2004





        
  



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