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"Quartiere cantiere": un progetto per una nuova mentalità sulle barriere architettoniche

San Benedetto del Tronto | Il presidente del C.ha.p.p. Franceschini e i tecnici ing. Cacaci e geom. Priori hanno presentato l'iniziativa

di Giovanni Desideri

Un cambiamento culturale, una nuova sensibilità intorno al problema delle barriere architettoniche sono le finalità del progetto "Quartiere cantiere. Studio per un villaggio accessibile" approntato dal C.ha.p.p. (Comitato per il progetto dell'handicap del Piceno). Il presidente del comitato, Gabriele Franceschini, ne ha illustrato i contenuti mercoledì 28 aprile presso il Comune di San Benedetto, insieme ai tecnici, ing. Cinzio Cacaci e geom. Tonino Priori, che formano un gruppo di lavoro all'interno del comitato. Altri due gruppi di lavoro di cui il comitato dispone sono quello medico-scientifico e quello legale. Tutti i collaboratori del comitato sono volontari.

"Appartiene alla cultura di una società civile, ha detto Franceschini, non solo risolvere il problema delle barriere architettoniche, ma fare in modo che la questione non venga più percepita come il fastidioso rispetto di una norma burocratica, ma come una circostanza normale. In questo momento a San Benedetto si sta discutendo del nuovo Piano Regolatore. Chiederemo che esso contenga precise indicazioni in merito. Stesse richieste rivolgeremo alla commissione regionale incaricata di redigere la nuova legge regionale sull'urbanistica e ai candidati presidenti alla Provincia di Ascoli Piceno, affinché inseriscano questi temi nei loro programmi di governo".

L'ing. Cacaci ha illustrato i contenuti del progetto: "di volta in volta individueremo un quartiere o anche solo una zona della città, da studiare nella sua situazione relativa alle barriere architettoniche, per fornire poi soluzioni progettuali per il loro superamento. Chiederemo inoltre che eventuali aumenti di volumi in edifici pubblici o privati non vengano conteggiati al momento del rilascio delle autorizzazioni. Aree di particolare interesse saranno evidentemente le aree verdi, i parcheggi, ma anche i bar, le discoteche o altri luoghi pubblici".

Il geom. Priori ha portato l'esempio di una giovane madre, venuta a contatto con il problema delle barriere architettoniche, anche all'interno dell'appartamento che aveva comprato, dopo la nascita di un figlio con problemi motori. Un esempio per mostrare la fondatezza del diritto all'aumento dei volumi per superare problematiche legate all'accessibilità.

Su questo ha fornito ulteriori precisazioni Franceschini: "il problema delle barriere architettoniche va riformulato in quello dell'"accessibilità". Si deve ritenere che esso riguardi non solo i portatori di handicap, ma anche tutte quelle persone che contingentemente hanno problemi di mobilità, per esempio le mamme con i loro figli piccoli, gli anziani, o chi abbia subito un infortunio". Questo progetto segna secondo Franceschini l'avvio di un "nuovo corso" del C.ha.p.p. ed ha ricordato la passata collaborazione con i compianti Pierangelo Bertoli e Domenico Modugno.

28/04/2004





        
  



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