Radio Kolbe dedica un'intera trasmissione al film "The Passion"
| ROMA - A partire dalle 21 di martedì sera. Parteciperà anche Giancarlo Padula autore del libro "I segreti della Passione di Cristo".
di Adamo Campanelli
Trasmissione tutta incentra sul tema del film di Mel Gibson, The Passion, quella che andrà in onda la sera di martedì 27 aprile alle 21 su Radio Kolbe, alla quale partecipa il giornalista e scrittore Giancarlo Padula, autore del libro I segreti della Passione di Cristo.
Le frequenze sono 94.100 FM; 92.350 FM; 93.500 FM.
Le molteplici polemiche che si sono accese e si accenderanno intorno alla pellicola, sono, sono state e saranno inutili. Si può fuggire, si possono chiudere gli occhi, coprirli con una mano, meglio ancora si può evitare di vedere questo film. Ma chi lo vede deve fare i conti con la storia e con Soprannaturale soprattutto. Lasciamo perdere se Gibson poteva o no mitigare questa tremenda violenza.
La domanda che ci si deve porre è un'altra: le cose sono andate proprio così? E se sono andate così, cioè se il Figlio di Dio ha sofferto così tanto per ogni nostro peccato, per salvarci dal nostro peccato, facendosi egli stesso peccato, vuol dire che il peccato è una cosa terribile ai suoi occhi. Se avessero mandato in diretta le immagini della vera Passione di Cristo, le cose si sarebbero viste in questo modo? La risposta è sì.
La pellicola ricostruisce infatti la vicenda così come è stata tramandata dalle Sacre Scritture. Si dovrebbe riflettere: come mai Dio si è ridotto in quello stato? Per me. Per te. Per il mio peccato, per il tuo peccato, per evitare, per quanto fosse possibile, che dopo una manciata di anni vissuti su un pianeta chiamato terra (più o meno "bene"), si finisse dritti, per l'eternità all'inferno. Qualcuno dirà ehh. Addirittura!? Ma quale inferno?!.
Quello che ha vissuto Mel Gibson, ad esempio fino a 15 anni fa, quando per grazia divina si convertì a Cristo accogliendone la Salvezza e la sua Parola, e di conseguenza, inevitabilmente, quando c'è una conversione, testimoniandola con i mezzi che il Signore gli ha messo a disposizione.
La Passione di Cristo è una rappresentazione di una morte crudele, quella di Gesù, ottenuta con i metodi di tortura applicati a quell'epoca dai romani.
La condanna di Gesù Cristo è stata causata da motivi religiosi e da motivi politici: pericolo di destabilizzazione di una delle zone più calde dell'impero romano già messo a dura prova, in Palestina, dall'azione "sovversiva" degli Zelati, di cui uno dei capi era Barabba, messo in libertà al posto di Gesù.
In questo senso la verità storica è violenta e scioccante.
Ma Gibson è convinto che una equazione sia per tutti valida e dalla quale non si può sfuggire. Anche se si comprende che il modo di fare "catechismo" o "catechesi" in questi "ultimi tempi" stoni fortemente con questa realtà.
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26/04/2004
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