Con questo Biso voleremo in Paradiso!
Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio
di Federica Poli
Stasera c'è "l'Ascoli in campo/fortissimo batte il mio cuor/ la voce mi trema/ e son certa /che l'Ascoli è l'unico amor!". Così recita la canzoncina della curva alla quale non posso che associarmi e sottoscrivere pienamente. Con il Picchio, però, accetto tante di quelle clausole vessatorie che vi elenco sommariamente: freddo in gradinata, pioggia a catinelle d'inverno e sole accecante d'estate, capelli rovinati nei giorni di umidità, jeans costosissimi cui si appiccica il chewingum lasciato a giacere sullo scalone e questi sono solo alcuni dei più eclatanti casi di sofferenza cui la passione per il bianco e per il nero mi costringe.
Oggi pomeriggio per esempio, ho sofferto l'attesa e l'adrenalina ha raggiunto picchi stratosferici. I miei paladini del calcio della bassa marca non possono fallire, una sconfitta sarebbe esiziale per la esistenza di tutti gli ascolani calciofili.
Vado al Del Duca con lo stomaco sottosopra, la pancia al posto del cuore, il cuore al posto del fegato, la milza scomparsa, insomma i miei organi interni stanno giocando a nascondino. Col gozzo in gola (pure questo!) entro al Del Duca e trovo i miei compagni di mille avventure pronti ad assistere con me all'ennesima battaglia al cardiopalmo. C'è il Piacenza di Cagni che sta lottando per il salto in massima serie. Ma noi combattivi e ganzi ci presentiamo, come al solito, strafottenti e un po' incoscienti.
Guardo in campo e mi manca l'aria, il respiro si ferma, lo sguardo diventa vitreo, stropiccio gli occhi e inizio a sentire qualche palpitazione, il cuore accelera i battiti, e sapete cosa è successo? Non c'è indiavolato Actarus, Joao, Inacio, Batista, Pià , detto "il mio preferito". Mio padre saggiamente aveva occultato la notizia. Ora mi spiego perché sul giornale oggi c'era una strana pecetta sull'articolo del calcio. Ecco perché ha letto il quotidiano e l'ha buttato subito nel secchio per la raccolta della carta. Appena mi accorgo di ciò guardo l'ingrato genitore in cagnesco, mi allontano e gli urlo" Mò fatteli dire da zio i giocatori che segnano!" perché, ormai lo sapete, che tra lui e zio non ne azzeccano uno. Il massimo fu quando dissero a tutti che aveva segnato La Vista e, invece, era Sosa il goleador della giornata. Chi conosce i due capirà di che tipo di cecità sto parlando.
A centrocampo riconosco Highlander Cristiano, al suo fianco Diga Biso che pare Pelè. Se non fosse che è un po' troppo bianchetto chiunque potrebbe avere dei dubbi (mio padre ce li ha anche adesso).
Citazione a parte merita il patagarru De Martis che oggi è il pendolino dell' Ascoli Calcio. Beh, i nostri hanno una marcia in più, come la mia macchina nuova!
Ascoli gagliardo e tosto sembra un rullo compressore.
L'attacco, però, non punge abbastanza. Vabbè, allora mettiamo il dito nella piaga! Me lo fanno apposta a non segnare così sento di più la mancanza del mio preferito Ignazietto.
Intanto il Piacenza si permette di cogliere un palo con l'astro Lucenti.
Il secondo tempo ci regala ancora più emozioni ed il Mastro oggi ha deciso di provare le coronarie degli ascolani. Sbaglia da tutte le posizioni, giornata no!
La sparuta tifoseria piacentina, approdata al Del Duca, inizia a saltellare cantando "chi non salta è livornese". Vuoi vedere che pensano di giocare col Livorno diretta concorrente per la lotta al grande salto? Ma come avranno fatto a scambiare le maglie bianconere con quelle amaranto? E, soprattutto, il biondino Co.co.co non può certo assomigliare a Igor Protti (è più bello)! Questi starebbero bene con mio padre e mio zio! Sai che risate!
Intanto cavallopazzo crossman corre di qua e di là sputando l'anima sull'erba tanto che Brevi per poco non ci casca sopra.
Il match pare stregato e Guardalben, a differenza di parecchi spettatori, aguzza la vista (lo dice il nome che Guarda l Ben) e non si fa scappare un pallone.
Ah, sotroppoalto Micio Micillo osserva tutto sgranocchiando pop corn e patatine.
I biancorossi ora cominciano a bistrattare i poveri ascolani, zampate, pugni, calcioni. Da bambini spesso capitava di gonfiare di botte il compagno che non ci faceva vincere la partita (a qualsiasi gioco). Si finiva però per piangere entrambi: lui perché ne aveva prese e noi perché non avevamo vinto. E questo potrebbe essere il riassunto di quanto visto allo Stadio.
La gara si chiude, lo sguardo degli amanti del bianco e del nero è rilassato perché: con questo Biso si può solo andare in Paradiso!
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18/04/2004
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