Sofri: Il voltafaccia della destra
| La mancata grazia a Sofri vista da Tonino Armata
di Tonino Arma
Non ci sarà grazia per Sofri. La camera ha bocciato la proposta estrema del verde Boato che dava la possibilità al capo dello Stato di concedere la grazia senza passare per il Guardasigilli. Il risultato è stato accolto da un lungo applauso a Montecitorio. E la Casa delle libertà che festeggia la privazione della libertà di un cittadino condannato in alcuni processi ma in altri assolto, come mandante d'un omicidio politico di 25 anni fa.
Quell'applauso fa cadere come un castello di carte tutti gli impegni, le promesse, le dichiarazioni di buona volontà che tanti deputati di Forza Italia avevano espresso nei giorni scorsi: alla resa dei conti solo otto di loro non hanno boicottato la legge Boato. Quell'applauso rappresenta una sonora smentita al capo del governo dalla sua maggioranza: convinto da Giuliano Ferrara, il premier aveva dichiarato pubblicamente sul Foglio d'essere favorevole alla grazia. Si vede ora quanto avesse a cuore una soluzione per Sofri, e quanto abbia lavorato davvero per averla.
Ha detto il coordinatore di An La Russa "I fautori della grazia hanno voluto troppo, hanno cercato di ottenere che il presidente della Repubblica dovesse prendere sulle sue spalle il desiderio di Sofri il quale non vuole richiedere la grazia e non vuole farla chiedere neppure a un parente o da un convivente con un atto d'arroganza politica che contrasta col percorso positivo che si può riconoscere a Sofri in questi anni".
In questo Paese di furbi e con il ceto dirigente che ci troviamo si può capire che una buona parte di cittadini in cuor suo abbia suggerito a Sofri: ma chiedila questa grazia, non cercare la soluzione perfetta in una società di compromessi. Perché il rifiuto di Sofri di chiedere la grazia era, è di una logica assoluta: se affermo con tutte le mie forze di essere innocente come posso chiedere di essere graziato per un delitto che non ho commesso?
Il cinismo dei giustizialisti di destra si tinge anche di volgarità. Ha detto La Russa: "Non avremmo considerato uno scandalo che, come accade adesso, l'iniziativa di grazia fosse del ministro della Giustizia, avremmo invece considerato uno scandalo il tentativo di trasformare il presidente della Repubblica in Gigi Marzullo che si fa una domanda e si dà la risposta. Hanno cercato di fare questo per accontentare il desiderio di un aspirante di grazia che però non vuol dichiarare di aspirare. E' stato un vero karakiri della sinistra".
Il rifiuto della grazia a Sofri secondo l'unica correzione possibile della legge, in pratica la condanna definitiva di Sofri a passare la sua vita in carcere, suggellato da un forte applauso della maggioranza. E in aggiunta altri due aspetti negativi e provocatori di quel forte applauso: riconoscere che la maggioranza appoggia la non spenta volontà di vendetta di An e che per farlo smentisce e sfregia il presidente della Repubblica Ciampi, il quale da qualche tempo sollecita una soluzione del caso Sofri.
Una brutta storia, un brutto applauso.
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30/03/2004
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