Stimolare l'associazionismo di imprese e la creazione di un marchio locale.
Monte Urano | Comune e Provincia hanno organizzato corsi professionali specifici all'avanguardia per operai, impiegati ed imprenditori.
Servizi innovativi, infrastrutture, promozione del territorio, stimolare sia l'associazionismo di imprese sia la creazione di un marchio locale, corsi professionali specifici all'avanguardia per operai, impiegati ed imprenditori, incentivazione del lavoro giovanile: ecco cosa potevano fare il Comune e la Provincia!
Tutti interventi di competenza locale, non risolutivi, ma essenziali, che le Amministrazioni avevano il dovere di garantire. Solo dopo aver assolto i propri doveri ed averle tentate tutte, si può avere la coscienza a posto. Non concordo con il Sindaco secondo cui è ingiusto additare le amministrazioni comunali di non aver fatto nulla per impedire la crisi del distretto calzaturiero.
A Monte Urano gli imprenditori sono stati abbandonati. Dopo aver avuto l'ottima intuizione di creare un'area artigianale, il Comune si è fermato; escluso qualche recentissima e tardiva iniziativa, nessun servizio, nessuna proposta concreta. Un punto centrale dell'ultimo programma elettorale era il centro direzionale. Un centro del quale non c'è traccia.
Il Comune avrebbe potuto promuovere sia la costituzione di consorzi di imprese, sia la creazione di un marchio di produzione legato al territorio. Marconi non può dire di avere la coscienza a posto solo per aver convocato un consiglio comunale dove è stato lanciato un allarme per una situazione preoccupante che tutti conoscevano già da tempo.
E non possono essere esenti da colpe le istituzioni locali, tutte amministrate dal centro sinistra: provincia e regione. Le infrastrutture del fermano sono da terzo mondo, le risorse per i corsi di formazione sono state sempre sbilanciate verso l'ascolano; il territorio che non ha mai goduto a tutti i livelli della dovuta e meritata considerazione.
Le difficoltà del distretto derivano da cause molteplici e complesse, ma sicuramente gli enti locali hanno la loro parte di responsabilità. Non si può scaricare tutto sul governo, che ha preso le redini a crisi avanzata, iniziata con i governi dell'Ulivo e che tra mille difficoltà congiunturali, si sta muovendo con provvedimenti e finanziamenti concreti.
Enti preposti per favorire lo sviluppo e Amministrazioni locali avrebbero fatto meglio a spendere meno soldi per convegni autocelebrativi e più impegno e lungimiranza per risollevare le sorti del territorio.
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02/03/2004
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