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L'invasione delle cavallette.

Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

Una sera, qualche anno fa, ero sola a casa scoprii che dalla finestra era entrata una cavalletta. Premetto che sono famosa, in famiglia beh diciamo tra i parenti, oppure è meglio tra gli amici vabbè nel quartiere, per essere una grandissima fifona, soprattutto, quando si tratta di affrontare ragni, insetti e schifezze striscianti di ogni tipo e specie. Non sapevo che fare, il panico si era materializzato sul mio volto. Dario Argento mi avrebbe immediatamente scritturata per un suo film (le battute cattive risparmiatele, ricordate che sono sempre il bel bocconcino di qualche articolo fa).

Torniamo a noi e al nostro insettaccio maledetto, presi una scopa ma la cavalletta zompettava festante nel mio bagno e si divertiva a scappare di qua e di là. Non potevo neppure chiuderla ed andarmene a letto. E se avessi avuto bisogno del bagno durante la notte?

No, il problema andava affrontato e risolto e con una certa celerità pure! Pensa che ti ripensa, mi venne un'ideuzza niente male: chiamo l'amministratore e la faccio mandar via da lui. D'altronde gli amministratori che li paghiamo a fare? Allora in pigiama scesi le scale del condominio e suonai alla porta del simpatico signore (l'amministratore appunto) che però riposava beatamente con la moglie e le figlie. Eppure spinsi delicatamente quel campanello ma il suono sembrò rimbombare nelle mie orecchie figuriamoci in quelle di una bella famigliola che dorme. Per farla breve il " simpatico signore" sali a casa e mi liberò da quest'ossessione saltellante.

Pensate quando ho saputo che stasera toccava affrontare quelle cavallette verdi dell'Avellino! L'amministratore, che da quella sera quando mi incontra cambia strada, non può essere richiamato perché dimissionario. Come farò ora? Ehi, ma io ho i miei eroi. Sono undici gladiatori pronti alla battaglia. Ragazzi sono solo cavallette eh!

Vabbè comincia la partita.

Ognuno ha il suo gesto scaramantico da compiere. Chi tocca il cartellone pubblicitario, chi si pizzica l'occhio destro con la mano sinistra, che si allaccia le scarpe, chi bacia il santino, chi lecca la carta della caramella, aò ma non è che siamo proprio messi malissimo e se eravamo ultimi che facevate?

L'Ascoli è tonico e frizzantino, un po' come il brachetto che scende giù che è un piacere anche per me astemia. È una partita godibile perché le squadre allenate da Zorro Zeman lasciano giocare l'avversario e rendono imprevedibile il finale.

Tra una bevuta e l'altra il Picchio conquista la benedetta rete dell'1 a 0 e indovinate chi segna? Inox Brevi con la sua testolina catarifrangente insacca un pallone su passaggio di Biso. Che ci faceva in area avversaria? Mò non posso manco redarguirlo perché ha segnato, sennò mi sentiva!

Poi, il pazzotico portiere irpino esce su indiavolato Pià (come si permette) e prende la palla con le mani per fermare l'attaccante sgusciante e velocissimo (Actarus Pià naturalmente). Ah dimenticavo, tutto è avvenuto all'altezza del centrocampo. Espulsione. E subito dopo ecco il rigore per noi.

Accipicchia che fortuna, in vantaggio di una rete, di un uomo e pure la possibilità del raddoppio. Ragazzi ragioniamo, chi lo tira ? Allora Co.co.co no perché l'ha sbagliato a Venezia, Pià mi pare che pure lui abbia cileccato una volta, Biso si allontana fischiettando, De Vezze deve allacciarsi gli scarpini, Cudini sta bevendo acqua fresca, patagarru De Martis è impegnato al telefonino, La Vista e Superpippo stanno giocando a briscola con Micilletto e Brevi. Rimane solo lui: Rambo Tentoni.

Prende la rincorsa e d'improvviso mi viene in mente il penalty sbagliato da Cesar in Coppa Italia ieri sera. Tiro lento e senza mordente tra le braccia del portiere che riesce udite udite a bloccare il pallone. E così: la storia si ripete!

Secondo tempo.

Innanzitutto, il patagarru viene espulso per un falletto manco tanto cattivo in area, ma il punctum dolens è il tiro dal dischetto assegnato ai verdi. Capparella, non ha visto la partita di Coppa di ieri, e il penalty lo trasforma. 1 a 1

Ma i bianconeri non ci stanno! E il mio preferito segna una stupenda rete 60 secondi dopo riportando il risultato nei giusti ranghi. 2 a 1. E io sugli spalti che saltellavo e urlavo "il mio preferito, il mio preferito". Vabbè abbiamo tutti delle debolezze nelle vita no?

Nel frattempo bellicapelli Speranza ci delizia con prodezze balistiche da dimenticare e poi tutti a casa.

E la sapete una cosa? Ora so chi chiamare la prossima volta che una cavalletta mi entra nel bagno!

19/03/2004





        
  



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