Lista dei Democratici e Centro Popolare
Sant'Elpidio a Mare | Presentate le due liste facenti capo all'ex candiato sindaco Franco Lattanzi. Intanto si portano atti del consiglio in procura.
di Stefania Ceteroni
Asinello su sfondo azzurro da una parte ed uno scudo con una croce bianca che mostra un'immagine di Sant' Elpidio a cavallo dall'altra: i simboli scelti dalle due liste civiche presentate da Franco Lattanzi, Giammarco Governatori e Marcello Berdini parlano chiaro.
La "Lista dei Democratici" e "Centro Popolare" si rifanno alle liste originarie dei Democratici e dei Popolari che, nelle elezioni del 1999, ottennero la fiducia di più del 27% degli elettori. "E' con spirito di responsabilità, non per velleità personali, che ci ripresentiamo agli elettori" ha osservato Franco Lattanzi nel dare conto della volontà di proseguire un cammino a suo tempo intrapreso per mettere la politica a servizio della cittadinanza.
Per il momento non si fanno nomi del candidato sindaco al quale le due liste fanno riferimento. Un modo per prendere tempo e attendere di vedere cosa accadrà, nei prossimi giorni, nel panorama politico locale.
Ribadendo l'anima di centro-sinistra, Lattanzi ha chiarito di volere vedere se "...i Ds sono in grado di fare una proposta concreta, all'insegna del rinnovamento inteso come modo di fare politica. Stando così la situazione ha aggiunto Lattanzi riferendosi a recenti novità sul piano politico sarà difficile che le condizioni che chiediamo da tempo si verifichino ma, comunque, non chiudiamo le porte".
Detto questo, si è tornati su quanto accaduto in occasione dell'ultimo consiglio comunale in merito alle lottizzazioni portate al cospetto del civico consesso. In riferimento alla rottura con il collega Spreca, Lattanzi non ha detto molto.
"Non abbiamo mai obbligato nessuno a pensarla come noi. Ognuno fa quello che crede".
Poi, passando nel dettaglio delle questioni, ha ribadito la volontà di portare gli atti in procura.
Illustrando tutti i passaggi che hanno portato alla maturazione di tale decisione, Lattanzi e i suoi colleghi si sono detti convinti che ci sia qualche cosa di poco chiaro, da verificare. "Ritenevamo opportuno approfondire le varie questioni ed abbiamo anche chiesto un rinvio - ha osservato - ma non ci è stato concesso. Ora gli atti finiranno in procura".
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14/03/2004
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