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Amante:"Sannicandro era una persona seria e leale"

San Benedetto del Tronto | Il commercialista Rocco Sannicandro ricoprì il ruolo di presidente della Samb dal novembre 1995 al maggio 1996. I commossi ricordi di Giancarlo Amante e del tecnico Bruno Piccioni.

di Luca Bassotti

Serio, moderato e carico di umanità. Così come era stato nella vita di tutti i giorni e quindi nella sua professione e nelle tante cariche che aveva rivestito, Rocco Sannicandro lo è stato anche nel ruolo di presidente della Samb, che ricoprì dal novembre 1995 al maggio 1996. Era diventato massimo esponente del sodalizio rossoblù, su espressa richiesta dei dirigenti Giancarlo Amante, Nazzareno Torquati ed Emilio Scartozzi, dopo le dimissioni di Raniero Iacoponi.

Fino a quel momento Sannicandro fungeva da mero consulente finanziario del club di Viale dello Sport e con l'investitura a presidente il commercialista sambenedettese acquistò delle quote societarie. Furono sei mesi difficilissimi per Sannicandro perché la compagine rossoblù disputò un campionato, quello di Interregionale, molto travagliato, rischiando addirittura di retrocedere in Eccellenza. "Nel momento di difficoltà non si è tirato indietro e ci ha dato una mano – lo ricorda Giancarlo Amante, che divenne presidente della Samb quando poi Rocco Sannicandro diede le dimissioni – Con lui c'era un rapporto leale ed aperto. Aveva il grande pregio di dire in faccia le cose. Si appassionò tantissimo nella sua avventura nella Samb".

Per evitare una penalizzante retrocessione, in quella stagione la Samb cambiò diversi allenatori: si cominciò con Claudio Forti per passare a Diego Di Feliciantonio e ad Italo Schiavi, ma la compagine rossoblù si salvò all'ultima giornata grazie alle capacità di Bruno Piccioni, fortemente stimato da Sannicandro. "Era una persona molto seria che stimavo tantissimo – dichiara Piccioni – Lo ricordo con tanto affetto. Non mi dimenticherò mai quell'abbraccio che ebbi con lui a Nereto nell'ultima gara di campionato. Fu un abbraccio di liberazione per lo scampato pericolo, ma anche di stima reciproca".    

07/02/2004





        
  



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