Imprenditore fermano condannato a un anno e sei mesi di reclusione per calunnia e diffamazione.
Fermo | La vicenda aveva avuto inizio nel settembre del 2001. Mercoledì 4 febbraio la sentenza del Tribunale di Fermo.Anche 40 mila euro di risarcimento danni più le spese legali.
Su denuncia-querela presentata da parte della Guardia di Finanza di Porto San Giorgio per i reati di calunnia e diffamazione, un noto imprenditore fermano (operante nel settore dei locali notturni) è stato condannato mercoledì 4 febbraio, dal Tribunale di Fermo, ad un anno e sei mesi di reclusione e a 40 mila euro di risarcimento danni più le spese legali.
La vicenda scaturisce da una verifica fiscale condotta dal Comando Brigata di Porto San Giorgio nel settembre del 2001 nei confronti di una società che gestiva un noto night club ubicato sulla costa. Successivamente all'intervento, le Fiamme Gialle ritenevano necessario estendere i controlli anche all'interno di un'altra società dell'imprenditore fermano e richiedevano, ottenendola, specifica autorizzazione da parte della Procura della Repubblica di Fermo.
Trascorso un mese dalla data di questo duplice intervento, l'imprenditore aveva sporto denuncia all'Autorità Giudiziaria di Fermo, lamentando irregolarità procedurali commesse ai suoi danni da parte dei militari della Guardia di Finanza.
A seguito delle indagini effettuate in relazione alle accuse dell'imprenditore nei confronti delle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Fermo, nel gennaio del 2002, richiedeva al G.i.p. del Tribunale di Fermo l'archiviazione del procedimento penale instaurato a carico dei militari, per l'insussistenza dei reati contestati. Il Gip, concordando con la richiesta avanzata, ha disposto l'archiviazione nell'aprile 2002.
Infine la denuncia-querela da parte della stessa Guardia di Finanza di Porto San Giorgio nei confronti dell'imprenditore, per i reati di calunnia e diffamazione, allo scopo di tutelare l'immagine e il prestigio del Corpo, che l'imprenditore aveva messo in discussione. E ieri, come detto, la sentenza.
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05/02/2004
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