"Terremoto" in America per "la Passione di Cristo" di Mel Gibson
| Lacrime e conversioni nelle sale. Molti ebrei lo accolgono.
di I papaboys
Un vero e proprio terremoto: "La Passione di Cristo" sta scuotendo l'America. I mezzi di comunicazione del mondo stanno dando una immagine sfalsata e parziale della verità, facendo leva su un aspetto dei sentimenti: più cioè per i gruppi di ebrei che, indossando le giubbe dei campi di sterminio nazisti che si sono dati appuntamento davanti a molte sale cinematografiche, che alla dolorosissima Passione di Gesù affrontata per salvare ognuno di noi e l'umanità dal peccato.
Ma Internet, spazio più libero e non ancora sotto il dominio dei potenti, offre un quadro totalmente diverso e comunque molto più articolato della situazione. Noi papaboys non siamo né dalla parte di Gibson né dalla parte della critica che sta attaccando senza tregua e senza risparmio di energie, il regista che dai microfoni di una Tv degli States respinge ogni accusa di antisemitismo.
Al di là delle strumentalizzazioni politiche (destra-sinistra-centro), noi Papaboys siamo dalla parte di Cristo. Che ha sofferto moltissimo, come ci si può anche documentare nel libro "La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo" della Venerabile Anna Catherina Emerick, alla quale il regista si è ispirato, oltre che ai 4 Vangeli, affrontando una tremenda Passione e morte in croce.
E siamo dalla parte di tutte quelle forme di arte che, anche incoraggiate dal Santo Padre, possono essere usate come supporto per l'annuncio di Cristo morto e risorto: musica, cinema, arti visive, scrittura ecc. Dobbiamo dire onestamente che ancora non abbiamo visto il film e dai trailer appare chiaramente che si tratta di una pellicola molto, molto cruda.
Ma ci fidiamo del competente e circostanziato commento dello scrittore cattolico Vittorio Messori e delle conversioni in atto durante la proiezione del film nelle sale americane. Lunghissime code sin dall'alba, spettatori in sala senza fiato dall'inizio alla fine.
Il kolossal (2 ore e 7 minuti) di Gibson che fa parte di una Chiesa cattolica tradizionalista americana: la Holy Family Catholic Churc di Agora Hill, è sulle ultime 12 ore di vita di Gesù, dall'Orto del Getzemani all'agonia. Come descrive la Emmerick nell'Orto del Getzemani Gesù ha sentito e visto su di sé tutti i peccati del mondo, e continuamente tentato dal diavolo se li è accollati, chiedendo ad un certo punto al Padre se avesse potuto allontanare quel calice così amaro.
Il film è stato proiettato in America il giorno delle Ceneri, nelle sale italiane sarà dal 7 aprile. Tra il pubblico entusiasmo, lacrime, condivisione del dolore, redenzioni e conversioni.
Il New York Times lo stronca. Ma l'intenzione di Gibson è solo quella, come lui sta sostenendo con forza dai microfoni di Tv americane, di portare sullo schermo l'estrema crudezza che rispecchia fedelmente ciò che accadde duemila anni fa, che il Sangue di Cristo sulla croce è stato versato per salvare l'umanità intera, non solo il popolo eletto da Dio.
E perché ora si guarda solo a Caifa che dice quello che ha detto e non a Giovanni, a Pietro, a Maria. Non erano ebrei costoro? Questa è una visione di parte. Quella del New York Times al quale si aggiungono le voci dei mezzi di comunicazione dei potenti del mondo. Noi di papaboys siamo una voce libera, non condizionata e siamo per la verità. Ciò che grava su Cristo e lo riduce in quello stato, non è la colpa di questo o quello, bensì tutto il peccato del mondo.
E' questo che non si capisce. Poi, forse, potremmo anche dire se le immagini al rallentare si potevano evitare o no o se quelle scene potevano essere meno cruente. Ma noi non siamo registi. Siamo operatori dell'informazione. E di una cosa non possiamo che prendere atto: l'effetto Gesù funziona.
Il mondo è abituato alla sua violenza ogni giorno. E come mai non si scandalizza? Quella di Cristo è la più grande storia d'amore della storia. E' questo fondamentalmente che non si capisce. Gesù è scandalo, pietra di inciampo. Il film in una sola giornata ha incassato circa25 milioni di dollari quanto investito da Gibson di tasca sua per girarlo.
Padre Tom Rosica, un sacerdote cattolico membro della "Canadian Christian Jewish Consultation" ha dichiarato che il film non è antisemita, ma che è destinato a un pubblico adulto. Alcune Chiese di Toronto hanno deciso di organizzare "tour spirituali" portando i fedeli al cinema.
William Blatty, resgista, è ammirato: "Il film di mel Gibson è un capolavoro, direi che va oltre il capolavoro. Amo questo film e l'ardore viscerale di chi ha avuto il coraggio di portarlo al termine". Jack Valenti, presidente dell'Associazione dei produttori di Hollywood è uscito dal cinema con le lacrime agli occhi: "La commozione mi stringeva il cuore e qualunque sia la religione degli spettatori, non posso credere che vedano in questo film altro che una straordinaria opera d'arte.
Matt Drude proprietario di un famoso sito ha detto: "E' un film insuperabile. Come ebreo, ho vissuto il confronto tra Gesù e i suoi carnefici come una raffigurazione dei pericoli della vita.
Yaniv Moyal, 36 anni: "Come ebreo non mi pare che si possa trovare antisemita un film in cui gli ebrei mandano a morte uno di loro".
Maritza Castro, 32 anni, si asciuga gli occhi all'uscita della sala di Harlem: " Se un capolavoro del cinema merita quattro stelle, io a questo ne darei 10. Mi sembrava di essere tra la folla sul Calvario, e i singhiozzi mi scuotevano il petto".
Decine di Chiese e singole persone prenotano migliaia di biglietti. Insomma: Tra lacrime e polemiche The Passion incanta il pubblico americano..
"E' incredibilmente potente, come un pugno nello stomaco - ha detto all'uscita di un cinema di Manhattan Lou Christie, 61 anni, che nei giorni scorsi si era affrettato a comprare uno dei biglietti per il primo spettacolo di oggi - è stata un'esperienza schiacciante. La gente nel cinema piangeva apertamente verso la fine del film e quando la proiezione è terminata, alcuni hanno applaudito, altri invece sono rimasti in silenzio, attoniti".
Mel Gibson, che ha creato un film sbalorditivo. Preparatevi comunque a essere scioccati. Oltre allo shock lo spettatore proverà anche commozione di fronte ad alcune scene in cui viene rivelata tutta l'angoscia e la debolezza dell'animo umano: quale quella in cui Giuda, interpretato da Luca Lionello, tradisce Gesù, impersonificato da Jim Cazievel.
Ci sono poi quei momenti in cui Gesù viene schernito e sbeffeggiato dalle guardie romane e da una folla tumultuosa. "Dai frutti li riconoscerete" (Vangelo di Luca, capitolo 6, versetto 44).
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26/02/2004
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