Workshop nazionale, verso una certificazione integrale.
| ANCONA - Le Marche, prima tra le regioni italiane, a rilasciare alle aziende l'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.),la procedura unificata che tiene conto di tutte le emissioni inquinanti di acqua, aria, rumore, suolo e sottosuolo.
"Tutela ambientale significa anche e soprattutto tutela della salute. Ben consapevole di questa priorità la Regione Marche, per prima tra le regioni italiane, ha scelto di percorrere la strada della prevenzione e riduzione delle fonti inquinanti attraverso la procedura dell'Autorizzazione Integrata Ambientale e del Sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni, nel rispetto delle indicazioni europee e del principio "chi inquina paga"".
"Così l'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani, in apertura dei lavori , presso l'Auditorium della Fiera di Ancona, della prima delle due giornate di workshop nazionale "Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento" , organizzato dalla Regione Marche.
"Il nostro obiettivo è garantire la migliore qualità ambientale" ha affermato il presidente della Regione, Vito D'Ambrosio, ricordando che comunque non è semplice governare fenomeni e procedure complesse come quelle di salvaguardia, controllo, vigilanza, monitoraggio e autorizzazioni ambientali .
"Ma sicuramente ha detto - vogliamo e dobbiamo confrontarci con tutti i soggetti protagonisti coinvolti - tecnici, politici, categorie - per giungere all'obiettivo comune della riduzione dell'inquinamento, disponendo di protocolli condivisi. "
Quindi D'Ambrosio ha ricordato il suo passato di magistrato ad Ancona, quando si occupava di reati ambientali e quanto fosse difficile disporre di dati coerenti, aggiornati, oltre che verificare le diverse competenze e responsabilità in materia di inquinamento.
"Certo ha continuato- nessuno ha la soluzione in tasca per eliminare l'inquinamento , ma è doveroso, con tenacia ed umiltà , adottare tutte le misure di cui disponiamo, anche attraverso provvedimenti tampone, per non aggravare situazioni già gravi. Il fenomeno dell'inquinamento ambientale è forse l'unico in cui aspettare il meglio non fa il bene, e dove invece occorre agire rapidamente.
Io non sono tra quelli che credono che la tecnica possa risolvere miracolosamente tutti i problemi, ma neanche che possa farlo la politica su certi aspetti della società. Nel caso della tutela ambientale il problema è sia tecnico e che politico.
La Regione dispone di un braccio tecnico che è l'ARPAM ,una struttura fondamentale di elevato livello a basso costo, che non va impiegata solo nel ruolo di vigilanza , altrimenti se ne riduce il ruolo ad un "NOE senza stellette", ma valorizzandone invece l'attività di consulenza e rendendola disponibile a chiunque la richieda, per la finalità importantissima della prevenzione.
La Regione, anche dal punto di vista della tutela ambientale, ha sempre più competenze a cui purtroppo non si accompagnano altrettante risorse, e sono competenze che vanno esercitate in maniera attenta e decisa. Consentire un'eccessiva gradualità di interventi non giova a nessuno, solo all'aumento di inquinamento e allo spreco di energia, in una fase mondiale che possiamo definire già critica."
L'assessore Marco Amagliani, dopo essersi detto orgoglioso di guidare una struttura regionale, il Dipartimento Territorio e Ambiente per l'impegno e la competenza messi a servizio del conseguimento di risultati di livello nazionale, ha ricordato che l'Autorizzazione Integrata Ambientale A.I.A, disciplinata dalla direttiva europea 61 del 96 e recepita con decreto legislativo 372 nel 1999, sostituisce i diversi attuali permessi per gli impianti industriali esistenti.
"Una concessione globale" che tiene conto di tutti i comparti potenzialmente inquinanti del ciclo produttivo industriale, in modo da evitare che il contenimento di un'emissione si ripercuota negativamente su altri settori."
L'obiettivo è favorire l'adozione delle migliori tecnologie per prevenire e ridurre contemporaneamente l'inquinamento dell'acqua , dell'aria, del suolo.
Le novità rispetto al passato sono principalmente due: il rilascio di una sola Autorizzazione, l'A.I.A. appunto, da parte di un solo Ente, la Regione, favorendo una notevole semplificazione burocratica; in secondo luogo, ma non meno importante , l'AIA apre ad un approccio diverso, integrato dell'inquinamento, valutando contestualmente tutte le emissioni in aria, acqua, suolo e sottosuolo.
La procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale nelle Marche riguarderà circa 200 attività produttive , tra Imprese galvaniche, allevamenti animali, industrie minerarie, industrie tessili e calzaturiere, concerie e macellazione , industrie chimiche e meccaniche.
Le domande di autorizzazione a febbraio 2004 sono 182.
Domani, nel corso della seconda giornata di lavori del seminario, verranno rilasciate le prime tre autorizzazioni integrate ambientali. Saranno consegnate ad altrettante aziende marchigiane: le Cartiere Miliani di Fabriano, la Jesi Energia di Jesi e la Automotive Products, di Maiolati Spontini.
La Regione Marche ha già approvato nel 2002 le linee guida per l'adozione di un Sistema di monitoraggio in continuo delle Emissioni ( SME) nel quale confluiranno i dati relativi agli impianti ( centrali termoelettriche, raffinerie, fonderie) per fornire in tempo reale le informazioni necessarie a fronteggiare le eventuali emergenze.
Su quest'ultimo punto si è soffermato anche Gisberto Paoloni, direttore dell'ARPAM , sottolineando l'utilità dello SME anche per chi deve effettuare le rilevazioni, "un tempo laboriose, costose e troppo occasionali".
Questo sistema secondo Paoloni costituisce un decisivo passo avanti per l'applicazione ad un numero consistente di attività produttive, ciò che fino a ieri era un fatto generico ed eccezionale.
Paoloni ha anche illustrato la sperimentazione, in accordo con la Provincia di Macerata, nell'impianto di termodistruzione dei rifiuti del COSMARI di Morrovalle, in cui viene applicato il sistema SME finalizzato alla determinazione dei precursori della formazione di diossine e furani clorurati. Ciò permetterà di tarare e pilotare alcuni parametri di esercizio in modo da rimanere in zona di sicurezza.
Vera Stortoni , referente tecnico per la Regione Marche dell'IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control, il sistema introdotto dalla UE per la prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento, ha spiegato che nelle prescrizioni dell'A.I.A. sono imposti controlli in continuo sotto la responsabilità del gestore dell'impianto. Vera Stortoni ha poi annunciato che il gruppo di lavoro interregionale, formato da Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Umbria e le Agenzie per l'Ambiente di Marche e delle Province di Trento e Bolzano, con il compito di formulare una linea guida di riferimento per la gestione complessiva del monitoraggio in continuo, ha elaborato una proposta di modifica del decreto legislativo del 95, per consentire di omogeneizzare sul territorio nazionale i sistemi e istituire un protocollo di comportamento sia per le aziende interessate sia per gli enti competenti per il rilascio delle autorizzazioni e dei controlli.
Collateralmente al convegno sono stati allestiti stand espositivi dei vari soggetti coinvolti nelle varie tematiche inerenti il workshop: i produttori dei sistemi di monitoraggio delle emissioni, gli utilizzatori e gli enti preposti alle verifiche.
(vedi in allegato altre foto)
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26/02/2004
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