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“Europa e America Latina: due continenti in lotta contro il neoliberismo?”

Grottammare | Concluso il secondo e ultimo dibattito pubblico all'assemblea nazionale di Attac

di Giovanni Desideri

"Europa e America Latina: due continenti in lotta contro il neoliberismo?". Paolo Prieri, del consiglio nazionale di Attac, lo ha definito un titolo "provocatorio". "Infatti, si è chiesto Prieri, quanti cittadini europei saprebbero dare una definizione esatta di neoliberismo?".

Si è aperto così, sabato 14 febbraio alle 18,30, il secondo e ultimo dei dibattiti pubblici in programma alla terza assemblea nazionale di Attac in corso di svolgimento alla sala Kursaal di Grottammare. L'assemblea si chiuderà dopo un'ulteriore riunione nel corso dell'intera mattinata di domenica 15.

Questo secondo dibattito era moderato da Claudio Jampaglia (Attac Italia) e vi hanno preso parte, oltre a Prieri, Lucrecia Fanelli in rappresentanza di Attac Argentina, Anna Maria Hartner di Attac Ungheria, Pier Paolo Pasqualoni di Attac Austria, Christophe Ventura di Attac Francia.

Prieri è dunque partito dal concetto stesso di neoliberismo, definito come quella dottrina economica che produce "essenzialmente due effetti: favorire la finanza a discapito dell'economia reale (quella dei posti di lavoro) e distruggere la politica, svuotando la rappresentatività. Per esempio, ha spiegato, Prieri, un sindaco viene oggi eletto direttamente e fa e disfa la propria squadra di assessori, mentre il ruolo dell'assemblea, ovvero dei consiglieri, è di fatto svuotato. La stessa cosa che avviene ormai in Parlamento".

La Fanelli ha presentato l'attività di Attac Argentina, Paese nel quale esistono due sezioni di questa associazione, una a Buenos Aires, l'altra a Rosario. Una terza è in fase di allestimento a Mendoza. "Alcuni dati della situazione interna argentina sono molto preoccupanti, ha detto la Fanelli: un bambino su cinque è denutrito, il 40% della popolazione è disoccupata o sottoccupata. Il neoliberismo fu portato avanti dalla dittatura con la repressione, mentre la democrazia favorito privatizzazioni e l'apertura indiscriminata delle frontiere ai mercati, tale che molte imprese locali non hanno retto alla concorrenza e oggi molti di quelle ancora in attività appartengono a multinazionali. Nonostante alcuni miglioramenti ottenuti nell'ultimo anno dal Governo Kirchner, i poveri restano tali e il conflitto sociale viene criminalizzato e represso".

"In Argentina Attac sta cercando di stabilire contatti con Attac di altri Paesi, per esempio il Cile, ha concluso la Fanelli, per cercare di opporsi all'ALCA [Area di Libero Commercio delle Americhe, n.d.r.], un patto che potrebbe provocare ulteriori danni".

Dall'Ungheria è invece venuta la testimonianza della Hartner, che ha parlato delle molte difficoltà ad organizzare una simile associazione. "Attac in Ungheria esiste da due anni e abbiamo appena centodieci iscritti, una quindicina di attivisti e una nostra rivista periodica, ha detto la Hartner. Nonostante questo siamo riusciti ad organizzare una manifestazione contro la guerra cui hanno partecipato dalle 30 alle 50 mila persone".

"In Ungheria c'è un elevato tasso di povertà, ha proseguito, basta pensare che tre milioni di persone vivono con il 60% dello stipendio medio e un milione con il 50%. Su una popolazione complessiva di circa dieci milioni di abitanti. Il passaggio in un sol colpo al capitalismo e al neoliberismo ci ha danneggiati, ad opera per lo più di Governi sedicenti "socialisti". Quanto alla destra, da noi ha caratteri di razzismo e nazionalismo. Sostengono che le privatizzazioni siano necessarie per competere sui mercati, abbassando i costi ed elevando la produttività, ma l'unico effetto visibile è la perdita di posti di lavoro".

Attac Austria possiede invece caratteri simili a quelli dell'organizzazione italiana. "Ci siamo costituiti nel 2000 ed abbiamo circa 2000 persone e una sessantina di organizzazioni iscritte, ha detto Pasqualoni. In questo momento, come Attac Argentina, ci stiamo opponendo ai Gats [o Agcs: Accordo generale sul commercio dei beni e servizi, n.d.r.], accordi per il libero commercio. Inoltre stiamo stabilendo contatti con gli studenti universitari e con gli Attac dei Paesi confinanti ad est con l'Austria. Per novembre stiamo organizzando, insieme a Greenpeace, un Forum della Società Civile, che seguirà il Social Forum di Londra".

Infine Ventura, che ha posto l'accento sulla ridefinizione dei compiti di Attac: "a sei anni dalla costituzione di Attac Francia stiamo cercando di allargare la base dei nostri iscritti, attualmente 35 mila, e dei simpatizzanti. È un compito urgente, perché molti degli operai, degli strati popolari, dei piccoli artigiani o anche dei piccoli commercianti cui vorremo rivolgerci, votano oggi per il Front National" (il partito di estrema destra francese, n.d.r.). Ventura ha infine annunciato un'azione di protesta nel corso del Tour de France, oltre a campagne sull'acqua, i servizi pubblici, il mercato del lavoro, quest'ultima in collaborazione con i sindacati.

14/02/2004





        
  



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