Truffa alle assicurazioni con falsi incidenti.
Ascoli Piceno | Iniziati stamane gli interrogatori, arresti domiciliari per due donne di cui una incinta.
Sono comparsi stamane davanti al gip del Tribunale di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice quattro delle dieci persone arrestate dalla polizia stradale lunedì scorso con l' accusa di associazione per delinquere, truffa e riciclaggio di auto per una mega truffa ai danni delle assicurazioni perpetrata simulando 115 incidenti e furti d' auto mai avvenuti.
Il gip ha interrogato i quattro arrestati a Grottammare; tra questi anche G. P., 54 enne napoletano che il sostituto procuratore della Repubblica Carmine Pirozzoli ritiene essere al vertice della banda che fra il 1994 e il 2002 avrebbe inscenato i falsi incidenti per ottenere dalle maggiori società assicurative italiane ed europee rimborsi che hanno fruttato all' organizzazione oltre un miliardo di vecchie lire.
Sono stati sentiti anche la moglie di G. P., A.T. di 49 anni, la figlia, M., di 31 anni e suo marito, G.D.V., di 37 anni, tutti di origine napoletana.
Al termine degli interrogatori i due uomini sono stati ricondotti nel carcere di Marino del Tronto, mentre per le due donne (la più giovane è madre di una bambina ed è incinta) il gip ha confermato gli arresti domiciliari.
«I miei clienti hanno chiarito la propria posizione in merito alle accuse contestate; in particolare madre e figlia hanno negato assolutamente ogni addebito» ha riferito al termine dell'interrogatorio il legale dei quattro, l'avvocato Alessandro Angelozzi.
Gli altri interrogatori di garanzia si sono svolti a Napoli per rogatoria ed hanno riguardato anche il figlio di G. P. S., di 29 anni.
Secondo la procura di Ascoli, la banda individuava e acquistava veicoli già danneggiati in precedenti incidenti stradali (in genere utilitarie di poco valore) e, con la complicità degli altri indagati (oltre 100), li rimetteva in strada per simulare i sinistri o furti mai subiti, visto che
le auto erano coperte anche da polizze antifurto.
Il gip ha interrogato i quattro arrestati a Grottammare; tra questi anche G. P., 54 enne napoletano che il sostituto procuratore della Repubblica Carmine Pirozzoli ritiene essere al vertice della banda che fra il 1994 e il 2002 avrebbe inscenato i falsi incidenti per ottenere dalle maggiori società assicurative italiane ed europee rimborsi che hanno fruttato all' organizzazione oltre un miliardo di vecchie lire.
Sono stati sentiti anche la moglie di G. P., A.T. di 49 anni, la figlia, M., di 31 anni e suo marito, G.D.V., di 37 anni, tutti di origine napoletana.
Al termine degli interrogatori i due uomini sono stati ricondotti nel carcere di Marino del Tronto, mentre per le due donne (la più giovane è madre di una bambina ed è incinta) il gip ha confermato gli arresti domiciliari.
«I miei clienti hanno chiarito la propria posizione in merito alle accuse contestate; in particolare madre e figlia hanno negato assolutamente ogni addebito» ha riferito al termine dell'interrogatorio il legale dei quattro, l'avvocato Alessandro Angelozzi.
Gli altri interrogatori di garanzia si sono svolti a Napoli per rogatoria ed hanno riguardato anche il figlio di G. P. S., di 29 anni.
Secondo la procura di Ascoli, la banda individuava e acquistava veicoli già danneggiati in precedenti incidenti stradali (in genere utilitarie di poco valore) e, con la complicità degli altri indagati (oltre 100), li rimetteva in strada per simulare i sinistri o furti mai subiti, visto che
le auto erano coperte anche da polizze antifurto.
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11/02/2004
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