Telecavocolor: un mito
San Benedetto del Tronto | La TV sambenedettese,prima Tv privata, irradiò nel 1974 il primo TG locale italiano
di Francesca Bruni
Con molta enfasi e malcelata vanità, la RAI sta festeggiando i 50 dalla prima trasmissione televisiva fatta in Italia.
Nessuno ha intenzione di contestare l'importanza del ruolo della RAI-TV nell'unificazione culturale dell'Italia. Però era anche il caso di sottolineare l'importanza della TV privata che è riuscita a tener vive le culture locali che rischiavano di essere soffocate dall'eccessivo "nazionalismo" di "mamma Rai".
"Mamma Rai" era il nomignolo affibbiato alla RAI-TV dalle TV private, e di "mamma Rai" si parlava specialmente quando non lasciava spazio alle realtà locali.Questa pecca fu la fortuna delle "private" che allora trasmettevano via cavo, cioè con un sistema di fili come avviene per il telefono.Quelle poche televisioni via cavo esistenti in quel periodo, si parla del '74, ebbero, ovviamente a livello locale, un successone.
Come avrete notato la data è il 1974. In realtà le prove tecniche cominciarono prima, ma le trasmissioni per il pubblico a pagamento (si pagava un abbonamento per ogni allaccio)iniziarono appunto nel 1974. Dico '74 per ricordare che questo, il 2004, è l'anno del trentennale delle TV Private.
Forse non immaginate nemmeno che la prima TV privata italiana ad irradiare, via cavo un TG, è stata la Telecavocolor di San Benedetto del Tronto. La Telecavocolor ha anche il primato di essere stata la prima TV privata italiana ad esistere, assieme a Telebolzano.
Se Mediaset c'è, lo deve a queste due Tv locali,c he lottarono non poco per sopravvivere e crearsi un loro spazio.
Quindi, nel nostro piccolo mondo antico televisivo possiamo, anche noi sambenedettesi, festeggiare con enfasi e malcelata vanità.
Non guasta ricordare il DNA del primo embrione della Telecavocolor. Mi calo nei panni di un Pippo Baudo casereccio e cito: i proprietari Ciabattoni,Valeri e Socillo; la redazione Mario Valeri (direttore), Guglielemo Mandolini, Francesco Bruni; la regia Pilota, l'unico cameraman Giammarini; il lettore del TG Camicioni; il deus ex machina Merli. Quest'ultimo, non a caso, è ora un pensionato Mediaset.
Un'amara considerazione. In principio queste TV private erano un surrogato locale della RAI-TV, ben strutturate, con interessanti programmi culturali. Basti pensare che la Telecavocolor mise in programma uno sceneggiato in vernacolo sambenedettese. Successivamente, con l'avvento di Mediaset, la commercializzazione prevalse e la maggior parte di esse incominciò a vendere tappeti, quadri, sesso e chiromanti.
Speriamo che il digitale terrestre rilanci quel fervore culturale.
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10/01/2004
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