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Divieto di fumo: Esercenti sempre più preoccupati.

Ascoli Piceno | Indagine conoscitiva della Confcommercio su dubbi e difficoltà.

Sebbene manchi un anno, all'entrata in vigore del divieto di fumo nei pubblici esercizi (è previsto come noto dal 14 Gennaio 2005) la Confcommercio provinciale ed in particolare il Sindacato Pubblici Esercizi, si sono già mobilitati per rendere meno traumatico l'impatto con la nuova normativa, alle imprese rappresentate.

Proprio in questi giorni infatti la Confcommercio, come primo atto, ha promosso un'indagine conoscitiva tra le oltre 1000 imprese associate del settore Pubblici Esercizi, per fotografare, nell'ambito di un campione alquanto significativo, quanti bar, ristoranti, pizzerie, ecc.  riusciranno, nell' arco di quest'anno, a pianificare l'adeguamento alla nuova norma antifumo, per conciliare la presenza dei fumatori e non, all'interno degli esercizi.
In particolare, con il questionario, inviato alle imprese, la Confcommercio intende rilevare quanti esercizi potranno effettivamente realizzare, nel loro interno, locali per fumatori, ed i costi ipotizzati.

Al di là infatti della possibilità "fisica" di separare i locali all' interno dello stesso esercizio, gli investimenti sono comunque significativi, poiché vanno rispettati precisi requisiti previsti dalla normativa in vigore.

Oltre alle opere murarie, vanno infatti istallati degli "idonei mezzi meccanici di ventilazione forzata" per garantire il recupero supplementare dell' aria.

" Stimiamo – evidenzia Ivo Giudici nella sua qualità di presidente provinciale dei pubblici esercizi Confcommercio – che circa il 40% degli operatori aderenti della nostra provincia, per lo più del settore ristorazione, riuscirà ad adeguarsi alle norme antifumo poiché, non dimentichiamoci che la superficie eventualmente destinata ai fumatori deve, per legge, essere inferiore alla metà della superficie complessiva  di somministrazione dell'esercizio, senza poi considerare tutta quella cartellonistica luminosa e non altrettanto obbligatoria, che creerà anche qualche problema di immagine".

L'indagine conoscitiva – continua Giudici, è comunque indispensabile per conoscere le reali esigenze e le difficoltà della base associativa ed essere dunque ancor più d'ausilio alla stessa".

"Puntiamo molto su questa indagine in corso – sottolinea il direttore Giorgio Fiori – che poi pubblicizzeremo nel corso di un convegno d'interesse nazionale, poiché siamo evidentemente preoccupati per i nostri iscritti in relazione alle reazioni della clientela.

E' possibile che in alcuni esercizi si potrà verificare una riduzione del volume di affari e che in molti altri è destinato a mutare il rapporto con il cliente, che non sempre saprà adeguarsi diligentemente ai nuovi divieti.

Sicuramente – conclude Fiori – c'è da aspettarsi che le abitudini dei fumatori cambieranno ulteriormente, così come quando fu introdotto anni fa il divieto di fumo nei cinema, con ripercussioni negative sugli operatori che non potranno in alcun modo attrezzarsi.

Ed è per questo che nel corso dell'anno, ci aspettiamo dei correttivi alla norma, pur nel rispetto degli obiettivi generali del provvedimento di legge che comunque Confcommercio ha condiviso e condivide ancora"

30/01/2004





        
  



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