Il Consorzio Bonifica del Tronto allo sbando
Ascoli Piceno | Ieri è stato interrotto il servizio irriguo. La regione dov'è?
di Guido Castelli*
Il dissesto finanziario del Consorzio di Bonifica del Tronto non conosce tregua e continua a pregiudicare gli agricoltori ed il personale dipendente. Nella giornata di ieri è stato improvvisamente interrotto il servizio irriguo e solo dopo l'intervento dell'Autorità Prefettizia e Provinciale è stato ripristinata l'erogazione di acqua evitando, in extremis, danni incalcolabili all'agricoltura della vallata del Tronto.
E' solo l'ultimo dei gravi episodi che stanno funestando, nella sostanziale indifferenza della regione Marche, un ente che da mesi risulta afflitto da un deficit che nessuno pensa concretamente di risolvere. Solo oggi sono stati pagati gli stipendi degli ultimi due mesi e tra il personale dilaga un malcontento che si ricollega anche alle scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro. L'emergenza finanziaria ha assunto infatti caratteri così parossistici da non consentire neppure l'assolvimento delle normalità attività manutentive sui mezzi e sugli impianti, con conseguente decadimento dei livelli di sicurezza.
Già nello scorso giugno chiesi al Presidente D'Ambrosio un intervento diretto della Regione ma purtroppo, a parte la singolare proposta di istituire un ticket sull'agricoltura trentina successivamente (e fortunatamente) abortita, la mia interrogazione si è scontrata con l'imbarazzato silenzio della Giunta anconetana. A questo punto, tuttavia, non è più possibile indugiare. In questi mesi l'ente ha tirato avanti rastrellando economie di vecchi lavori ed utilizzando (pare) il denaro già stanziato per altri investimenti. Ma oggi, esauriti gli ultimi spiccioli, il Commissario regionale non ha modo di procedere all'assestamento del bilancio in quanto è stato riscontrato un "buco" di un miliardo e mezzo di vecchie lire che solo la Regione, a mio avviso, ha l'obbligo di ripianare. I consorzi di Bonifica sono, infatti, enti pubblici economici dipendenti dalla Regione che non può. Dunque, esimersi dalle proprie responsabilità. A questo riguardo ho predisposto uno specifico emendamento alla manovra di assestamento del bilancio regionale che andrà in votazione il prossimo 15 ottobre affinché possano essere reperiti i fondi necessari alla copertura del buco.
Tutto ciò in attesa che venga finalmente tradotto in realtà l'impegno della regione a procedere ad una riforma dei Consorzi di Bonifica e quella della Provincia di ricondurre ai medesimi enti l'esercizio delle funzioni connesse al servizio. Impegni che tuttavia i dipendenti e gli agricoltori sono stanche di sentirsi ripetere da mesi da una sinistra che oggi ha un solo modo per dimostrare la propria concreta volontà di risolvere il problema: approvare il mio emendamento.
*Cons. Reg. AN
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03/10/2003
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